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domenica 25 aprile 2010
Palazzo San Gervasio : Lina Wertmüller
"Il cinema non mi vuole più e io rifaccio Gian Burrasca"
Scritto da Cinzia Romani
Sabato 24 Aprile 2010 06:53
La regista Lina Wertmüller porta in teatro il libro che nel ’64 aveva adattato per la Rai: "Un musical in costume, in omaggio a Nino Rota"
Roma - «Può scrivere che Nanni Moretti è un idiota e io un genio?», chiede Lina Wertmüller, scherzando come suo solito. Tra i due assi romani il due di picche viaggia dai tempi del morettiano Io sono un autarchico, dove Nanni sbavava bolle di sapone al solo nome di lei, cineasta e scrittrice classe 1926, che il 7 maggio avrà il David di Donatello alla carriera e che negli Usa resta un numero uno (Moretti no, va forte in Francia). «Davvero lui gira un film sul Papa? Il solito cattocomunista, la specie peggiore!», e giù risata gorgogliante da fumatrice accanita. È allegra, Lina l’aristocratica d’origine svizzera: ha visto Basilicata coast to coast e da basilisca (papà lucano, di Palazzo San Gervasio) e autrice de I basilischi, brillante esordio del ’63, apprezza il film di Papaleo. Anarchica (cacciata da una dozzina di scuole cattoliche), femminista (nel 1976 fu la prima donna nominata all’Academy Award per Pasqualino Settebellezze), decisamente brava, pare ferma nel Parco Glorie Nazionali e invece sta tornando. Sul piccolo schermo, con il tv-movie popolare Mannaggia alla miseria. E a teatro, con Elio delle Storie Tese, che interpreta il musical Gian Burrasca (dal 9 settembre, inaugurazione al Festival della letteratura di Mantova), scritto e adattato da lei, autrice della serie tv Il Giornalino di Gian Burrasca (1964). Al cinema ci pensa sempre, ma là continuano i Chiari di Lina (così il libro di Tiziana Masucci, Edizioni Sabinae). Allora l’artista scrive il soggetto d'un film grottesco, Il sesso di Hitler («magari ci metto Alida Valli e Assia Noris») e prepara il sequel di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto (1974), ancora con Giannini e la Melato. Non si sa mai.
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