Scritto da Iscritti al Partito Democratico Di Palazzo San Gervasio e fondatori di Progetto Democratico | |
Martedì 23 Novembre 2010 14:29 | |
“Il gruppo che è stato definito “minoranza” nel resoconto della assemblea tenutasi nel Circolo di Palazzo S.G. del Partito Democratico, tiene a precisare –per amore della verità- che quanto riportato nel resoconto di cui innanzi, non rappresenta se non una parte di quanto accaduto, durante l’assemblea del 21 u.s. Non è vero, infatti, che coloro che hanno abbandonato l’assemblea, così facendo hanno adottato comportamenti antidemocratici. E’ vero, invece, che a fronte di un colpo di mano posto in essere dal Segretario del Partito Antonio Di Bari, funzionale alla nomina del Vice Segretario e del tesoriere, gli esponenti, insorgevano. Era stata, infatti, convocata un’ Assemblea per discutere del Nuovo Regolamento, (peraltro cambiando la bozza discussa preliminarmente nel corso di un incontro del coordinamento) e ciò all’insaputa di una parte del coordinamento. Dopodichè, senza aprire alcuna discussione (che pur era logico fare e che immediatamente dopo veniva vanamente richiesta) il Segretario asseriva che il regolamento così come approvato era solo un atto provvisorio che sarebbe stato suscettibile di modifica entro un certo lasso di tempo (45 giorni per la precisione come costui affermava). Ed invece, secondo le norme ed i regolamenti che disciplinano la vita dei Circoli in tutta Italia, la bozza del regolamento andrebbe prima approvata in Coordinamento e successivamente ovvero al più approvata dall’Assemblea. Senonchè la furbata era funzionale a far si che il Segretario si nominasse il tesoriere ed indicasse il nome del Vice Segretario (già scelto senza chiedere alcuna indicazione alla assemblea ed al coordinamento stesso) e ciò anche in palese mancanza del numero legale degli iscritti. Invece, come si è detto la bozza visionata dal Coordinamento era un’altra e diversa da quella letta e fatta forzosamente approvare in Assemblea. Di qui l’insorgenza dei deducenti. L’indignazione per quanto è accaduto e per quanto riportato nel resoconto divulgato dal Circolo del PD di Palazzo S.G. è ancor più forte quando nel resoconto stesso si asserisce che coloro i quali si sono allontanati in seguito alla vicenda innanzi narrata, non sono stati eticamente corretti. Altro che etica! Se qualcuno ha giocato sporco ed ha calpestato oltre che l’etica la stessa intelligenza dei partecipanti alla assemblea, questi non sono coloro i quali si sono indignati rispetto al comportamento adottato dal Segretario e dai suoi più stretti collaboratori. Non è etico invece contravvenire allo Statuto Nazionale del PD; non è etico accusare per iscritto ed in loro assenza, gli scriventi di comportamenti antidemocratici; non è etico parlare di comportamenti pretestuosi ed opporsi alla libera discussione che pure può essere filtrata con l’ausilio di associazioni che liberamente possono costituirsi e che sono previste dallo Statuto nazionale. Teniamo a ricordare ai cultori delle scienze politiche locali che l’art. 29 dello Statuto Nazionale recita: (Fondazioni, associazioni e altri istituti a carattere politico-culturale) 1. Il Partito Democratico, ai sensi dell’articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia. 2. Il Partito Democratico riconosce tali fondazioni, associazioni ed istituti quali strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica. 3. Le iniziative a carattere divulgativo, scientifico ed editoriale di tali Fondazioni, associazioni ed istituti non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico. In conclusione per tutto quanto è accaduto nel corso della menzionata assemblea, per i condizionamenti subiti, per le illegittimità e pretestuosità politica e sociale perpetrata dal rappresentante del circolo in parola, i deducenti ricorreremo a tutti gli organi di Garanzia Provinciali, Regionali e Nazionali, al fine di tutelare il rispetto delle norme, le regole di democrazia violate dal comportamento del Segretario, nonché dell’interesse all’esercizio della buona politica, cui tutti gli iscritti al Partito Democratico di Palazzo S.G. anelano”. |
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domenica 28 novembre 2010
COMUNICATO STAMPA - ERRATA CORRIGE
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