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martedì 31 agosto 2010
1° Festival delle bande liriche
Scritto da rocco primucci
Lunedì 30 Agosto 2010 00:00
Nell’ambito delle manifestazioni organizzate dai PIOT Basilicata, organismo provinciale che ha lo scopo di favorire e promuovere l’offerta turistica del proprio territorio, sabato 4 settembre 2010 alle ore 21,00 si svolgerà in Piazza S. Rocco a Palazzo San Gervasio il “1° Festival delle bande liriche”.- A questa prima edizione parteciperanno il Gran Complesso Bandistico Lirico-Sinfonico “Città di Palazzo San Gervasio” ed il famoso Complesso Bandistico “Città di Campobasso”. La banda della nostra cittadina anche quest’ anno ha riscosso ampi consensi nelle piazze dove finora si è esibita, in sintonia del fatto che mai come in questo periodo si stia riscoprendo e rivalutando la melodia lirica.
“…E Furon Fiori d’Arancio”
Scritto da Angela Lamanna - www.palazzosangervasio.net
Domenica 29 Agosto 2010 16:03
“…E Furon Fiori d’Arancio” il defilè di abiti da sposa, d’auto, di acconciatura e musiche dal 1910 al 2000, è stato l’evento più bello, a detta di molti, a cui Palazzo S.G. abbia potuto assistere negli ultimi anni. La kermesse è stata realizzata dalla La Pro-Loco “Manfredi” di Palazzo S.G con il patrocinio della regione Basilicata, dell’Amm.ne comunale e dell’APT di Potenza. Il 20 agosto, dopo una trepidante attesa, lungo le vie del paese, hanno sfilato 20 macchine d’epoca, immatricolate dal 1910 al 2000. Novant’anni di storia, tutti insieme su quattro ruote a Palazzo non si erano mai viste. Tra lo stupore generale, e mentre spettatori di tutte le età ammiravano le auto, in bella mostra in piazza San Rocco, dall’altro capo del paese, nella scuola elementare Don Bosco, splendida struttura realizzata nel 1920, una trentina di comparse, indossavano splendidi abiti nunziali, frutto di una meticolosa ricerca, alcuni datati fine 800 ed inizi 900. Alcuni pezzi rari, che hanno sfilato, fanno parte della prestigiosa collezione privata della stilista venosina Savarese, messi a disposizione della Pro-Loco. Si può definire la collezione Savarese come la più prestigiosa della zona, che spazia dai ricercatissimi modelli attuali sino agli anni '30. Gli abiti sono stati indossati dalle ragazze del posto accompagnate da un impeccabile modello, Andrea Carpentieri. A preparare le modelle sono state Teresa Videtta, memoria storica della moda palazzese, Enza Rondilone, Ornella Amati, Laura Bruno coadiuvate da Maria Di Serio e Lisa Parisi. La coreografia, frutto del lavoro di Ornella Amati ha impreziosito ancora di più la scalinata prospiciente la bella chiesetta di San Rocco. Le auto d’epoche sono giunte dalle prestigiose scuderie: Paradiso di Canosa di Puglia, dall’Ass. Lucania Ancient Motors Club, da Arresta, da Tiraboschi e da altre nascenti collezioni quali Santoliquido, Bruno e Nisi di Palazzo S.G. . Questi gioielli di meccanica che tutti hanno potuto ammirare, sono il frutto dell'amore e della paziente ricerca dei proprietari, che le custodiscono come reliquie. Le auto non hanno fatto solo bella mostra ma, hanno condotto le spose, per le vie cittadine in corteo. Anche le acconciature, sono state realizzate per la maggior parte dallo studio Daniele Professional e lo stesso trucco e parrucco delle spose, è stato fedelissimo e rigoroso nel rispetto della ricerca storica. Nel corso della serata, il presidente della Pro-Loco Angela Lamanna ha consegnato alla stilista Savarese e al parrucchiere Daniele due splendide sculture in ferro, realizzate da maestro Antonio Carulli, ha poi presentato agli astanti la coppia con più anni di matrimonio di Palazzo S.G.: Casazzo - Tedeschi e per concludere ha annunciato di aver già avviato l’iter per far riconoscere gli antichissimi abiti di Bortone e Lanardi, quali abiti tipici di Palazzo S.G. La manifestazione è stata resa possibile anche grazie alle strutture messe a disposizione dal Dirigente scolastico Domenico Carulli e del Parroco Don Teodosio Muscio. Alla riuscita dell’evento hanno concorso la Banca popolare di Puglia e Basilicata, i Tabacchi Lopomo, l’Autoofficina Mangano Giuseppe, l’Eurorottami di Mendrino Bruno, il Complesso turistico Latorraca, le Prelibatezze del Palato di Grieco Canio, il Planet food di Solimena Antonio, Carni Center la Federiciana i fiorai Domizio e Tizian Flora e la Despar. Hanno inoltre prestato la propria collaborazione il fotografo Davide Frangione e l'impiegato comunale Rocco D’Errico .
Palazzo San Gervasio: Bocconi Letali
Scritto da Lorenzo Zolfo
Sabato 28 Agosto 2010 08:42
Ingiustificata lotta contro il randagismo o che altro?? Consigli!!!!! DI UNO STUDENTE DI MEDICINA VETERINARIA.
Il randagismo è un fenomeno abbastanza diffuso nei nostri paesi. Ma quello che è successo nei giorni scorsi a Palazzo sembra una cosa…grave. Ce lo racconta Domenico Mininno, studente di Medicina Veterinaria: “lo 20 agosto, a Palazzo S.G. con profondo dispiacere e rammarico, mi sono nuovamente imbattuto in un caso di probabile avvelenamento, prima in un gatto maschio di età adulta, del quale garantisco personalmente uno stato di perfetta salute fino a 12 ore prima del decesso, poi in vari esemplari di cane visti agonizzare, in preda a forti dolori addominali, diarrea e vomito, seguiti da morte fulminea nei pressi della villa comunale. Tengo a precisare che questo articolo non vuol essere un accusa anche se ci sarebbero i presupposti per approfondire il caso, ma di sicuro sperò possa sensibilizzare la popolazione alla Salvaguardia degli Animali.
Colgo l’occasione, senza sostituirmi in alcun modo ai Medici veterinari ed alle strutture pubbliche che operano o che dovrebbero operare sul territorio, per suggerire alcuni “CONSIGLI PRATICI” rivolti a tutti i proprietari di cani e gatti, non solo di Palazzo S.G, ma anche forestieri, che potrebbero loro malgrado trovarsi vittima di queste vili azioni contro i propri animali, e che sicuramente ora ci penseranno due volte prima di portare il loro cane/gatto in vacanza qui da noi.
Gli avvelenamenti verificatisi, a giudicare dalla sintomatologia, sarebbero avvenuti tramite assunzione di potenti veleni quasi sicuramente amalgamati a veicoli alimentari che io chiamerei “POLPETTE ASSASSINE”. Si va dal comune topicida, all’ Endosulfan, antiparassitario adoperato dagli agricoltori, dai lumachicidi alla letale stricnina per di più prodotti inodori ed insapori.
Come fare per evitare che i nostri animali possano ingerirli?
Il gatto non può essere sottoposto ad educazione complessa come il cane. Le precauzioni, quindi restrittive,consisteranno nelle evitare che il gatto esca di casa il più possibile,o se proprio deve farlo lasciate che esca solo dopo avergli concesso un generoso pasto che sia di suo gradimento. Il gatto sazio diventerà molto più discriminante verso il cibo e difficilmente tenterà di assumere alimenti trovati per strada.
Per il cane il discorso è diverso. Se possedete un cucciolo avrete sin dall’inizio la possibilità di educarlo a mangiare solo quello che gli viene offerto dal padrone. Potrete insegnargli a sedersi prima di mangiare e a non cominciare il pasto se non dietro ad un ordine preciso (“Mangia!”) Questo tipo di educazione può dare ottimi risultati!! Se invece il cane è già adulto, la sopracitata educazione può risultare contrastata da una vita di abitudini diverse, ma mai sottovalutare il vostro cane: può facilmente imparare cose nuove facendo propria una nuova abitudine.
Un ultimo consiglio che tengo a darvi è di sicuro l’utilizzo della museruola, che anche se fastidiosa per i nostri amici animali, può rivelarsi l’unica salvezza e sicurezza per una più tranquilla passeggiata fra le viuzze di Palazzo S.G.
Se temete, nel peggiore dei casi, che il vostro animale sia caduto vittima di avvelenamento(ipersalivazione, starnuti, tosse, soffocamento,ulcera linguale,convulsioni,tremori,irrigidimenti,vomito, spasmi, dolorabilità, addominale,ecc) contattate immediatamente il medico veterinario senza ricorrere a tentavi di salvataggio personalizzati.
Se il vostro animale non è riuscito a farcela nonostante le cure, e se volete fare qualcosa per il vostro amico che vi ha lasciato, fate in modo che quello che è accaduto non possa ripetersi ad altri animali. Per prima cosa,al fine di stabilire precisamente le cause della morte, è necessario un esame necroscopico rivolgendosi al più vicino istituto zooprofilattico che saprà redigere un referto sulle cause della morte. Se sarà confermato l’avvelenamento, non esitate a rivolgervi alle Forze dello Ordine( Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia di Stato,Corpo Forestale dello Stato. ecc) per denunciare l’accaduto.
Esistono nel nostro Paese leggi che puniscono chi commette reati contro gli animali e mette in pericolo la pubblica incolumità (un animale avvelenato potrebbe rivelarsi molto irascibile ed aggressivo nei confronti dei passanti o di chi presta il soccorso; personalmente ho già ricevuto almeno una testimonianza di un caso di morso di gatto durante un tentativo di salvataggio )
Farete in modo che chi ha commesso tali reati corra il grosso rischio di venire punito e che tali fatti non si ripetano più.
Auguro a Voi ed ai Vostri amici animali una lunga vita piena di salute e serenità”.
tratto da notizielucane
Gara caccia a Forenza
Scritto da Lorenzo Zolfo
Sabato 28 Agosto 2010 08:37
Nei giorni scorsi a Forenza il circolo Enalcaccia, composto da circa 40 cacciatori,presieduto da Salvatore Pace, ha organizzato una gara di caccia pratica combinata cane-cacciatore su pernice liberate. Alla gara hanno partecipato cacciatori provenienti dai Comuni limitrofi e la stessa si è svolta all’insegna della sportività e della sana competizione. Il giudice di gara, Bruno Pace di Ripacandida ha assicurato la regolarità di questa gara. Tra i partecipanti vi erano quattro ultraootantenni, considerati pionieri di questo sport, Antonio Conte del 1925, Pasquale Castaldi del 1929, Salvatore Montanaro del 1927 tutti di Palazzo San Gervasio, mentre Michele Spadone del 1930 era di Venosa. L’Enalcaccia di Forenza durante l’anno organizza diverse manifestazioni che servono non solo a momenti di competizioni, ma,soprattutto, ad educare, a porre attenzione, rispetto e salvaguardia di questo abitat naturale, dove si pratica la caccia. Avvicinato Bruno Pace, giudice di gara dagli anni ’80, aggiunge: “i veri ambientalisti sono i cacciatori in quanto a rispettare e valorizzare l’ambiente sono proprio i cacciatori, considerati l’occhio attento, le sentinelle del territorio. I cacciatori vigilano e segnalano qualsiasi anomalia, qualsiasi aggressione alla natura. La partecipazione di ultraottantenni ne è una testimonianza, svolgono questa attività con passione ed.. abnegazione”.
tratto da notizielucane
Lotteria festa di S. Antonio
martedì 24 agosto 2010
Camera dei Deputati
Assemblea del 4-08-2010-STRIZZOLO-interrogazione a risposta orale
Scritto da Antonio Scardinale - www.palazzosangervasio.net
Venerdì 20 Agosto 2010 22:52
nterrogazioni a risposta orale:
STRIZZOLO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
a Palazzo San Gervasio, provincia di Potenza, nasce nel 1999 - anno in cui un
gruppo di cittadini decide di costituire volontariamente un «Comitato di accoglienza per i lavoratori extra-comunitari» - un centro per dare una sistemazione dignitosa alle centinaia di lavoratori extra-comunitari che ogni anno affluiscono nel territorio del Comune di Palazzo San Gervasio, prevalentemente per la raccolta di prodotti agricoli;
in occasione di una recente missione di una delegazione del Comitato Parlamentare Schengen, Europol e immigrazione l'interrogante ha acquisito le informazioni che seguono:il territorio è da tempo immemore vocato alla coltura del pomodoro: l'«oro rosso» di Palazzo San Gervasio e i lavoratori - quasi esclusivamente immigrati extracomunitari - arrivano attirati dalla possibilità di un lavoro nei campi;
prima del 1999 e, quindi, prima della costituzione del comitato cittadino, i lavoratori stanziavano nei pressi della «fontana del fico». Tale alloggiamento non garantiva loro alcun tipo di servizio ed anzi li costringeva a vivere in una situazione di profondo degrado ed abbandono (non molto diversa da quella attuale);
nel 1999, nel territorio di Palazzo San Gervasio, viene confiscata, ad un privato, l'area in C. da Piani. La confisca consente, sulla base delle norme vigenti, di dedicare quell'area proprio alla sistemazione dei lavoratori extra-comunitari;
la destinazione di una apposita area sembra essere la soluzione di tutti i problemi;
nell'area sono presenti una casa ed un capannone. Sin da subito la casa viene utilizzata come presidio per i volontari e, saltuariamente, come infermeria; il capannone invece viene utilizzato parte come dormitorio (senza alcuna branda) e parte come moschea per consentire la preghiera quotidiana;
negli anni, dal 1999 ad oggi, vengono costruiti e (solo apparentemente) ricostruiti di anno in anno, all'interno dell'area, i servizi igienici (6 bagni alla turca e 6 docce con acqua calda disponibile per al massimo 2 ore al giorno), una sorta di box per le cucine; viene approntata una precaria sistemazione logistica dell'area e messo in opera un impianto antincendio;
i servizi sopra menzionati non sono assolutamente in numero adeguato alla popolazione migrante che ogni anno stanzia nell'area; ci sono stati anni come il 2009, infatti, in cui a Palazzo San Gervasio sono arrivati più di 1000 lavoratori e che. comunque, tale numero di servizi non è neppure sufficiente ad assicurare le esigenze di 150 persone;
purtroppo i servizi e le opere murarie necessitano ogni anno di manutenzione (se non di totale rifacimento), un po' per il normale utilizzo e la mancata adeguata attenzione, molto di più per la sciagurata concezione di poter utilizzare gli impianti presenti nell'area come pezzi di ricambio facilmente reperibili;
così sembra di ritornare ogni anno al punto di partenza;
ad oggi, malgrado tutti i fondi stanziati (euro 36.151,98 nel 2000 DGR 2605 del 4 dicembre 2000; euro 82.633,00 nel 2001; euro 46.4881,12 nel 2002 DGR 2318 del 29 ottobre 2001; euro 40.000 nel 2003 DGR 2408 del 15 dicembre 2003; euro 30.000 anno 2004 DGR 3058 del 20 dicembre 2004; euro 10.000 nel 2005 Det. 744 del 1o dicembre 2005; euro 150.000 nel 2006 DGR 1477 del 9 ottobre 2006; euro 150.000 nel 2007 DGR 1139 del 17 agosto 2007; euro 225.000 (150.000 assessorato infrastrutture opere pubbliche e 75.000 DGR 1538 del 31 agosto 2009 nel 2009 per un totale delle risorse finanziarie regionali per le politiche a favore dei migranti assegnate e trasferite al comune di Palazzo San Gervasio dal 2000 al 2009 pari ad euro 770.266,10) per la sistemazione dell'area «accoglienza», la situazione è peggiore di quella del 1999, anno in cui il campo è stato ufficialmente aperto;
i migranti da sempre sono costretti a dormire sui cartoni o in tende monoposto vendute dall'amministrazione comunale nel 2008 ad euro 10,00 cadauno (solo nel 2009 sono arrivati 200 letti); a lavarsi con acqua fredda (quando c'è) anche nei mesi che vanno fino a novembre inoltrato; a vivere in condizioni igienico sanitarie del tutto inesistenti;
la pulizia del campo accoglienza è impossibile poiché l'area non è dotata di pavimentazione e risulta quindi difficile riuscire a pulire il fango in cui questi uomini sono costretti a vivere. Da anni la casa adibita ad infermeria è in gravissimo stato di degrado; il capannone è stato soltanto imbiancato esternamente e tamponato il tetto in alcuni punti; i bagni sono stati semplicemente imbiancati esternamente lasciando le tubature e gli scarichi in stato di otturazione;
nel 2009 in accordo con la protezione civile regionale sono state acquistate strutture e mezzi destinati all'ampliamento della dotazione della Protezione Civile locale e che avrebbero dovuto essere messi a disposizione dei lavoratori stagionali e quindi dell'area (n. 2 tensostrutture; bagni chimici e moduli docce). Strutture che, al contrario, non sono mai arrivate se non un'unica tensostruttura;
visti tutti i fondi stanziati e le condizioni dell'area si dovrebbe probabilmente guardare con attenzione le rendicontazioni, cominciando a far luce sulle effettive modalità di spesa applicate;
la Caritas diocesana di Acerenza ha finanziato il presidio medico quotidiano della CRI all'interno dell'area. Medici ed infermieri prestano servizio a sostegno dei lavoratori stagionali che mostrano situazioni precarie di salute visitando i pazienti, dispensando le cure medicinali e, ove è necessario, trasportandoli nei ricoveri ospedalieri più vicini;
inoltre, dal coordinamento rete della Caritas diocesana di Acerenza. in tutte le parrocchie presenti sul territorio diocesano, parte una raccolta di vestiario e coperte per far fronte alle necessità degli immigrati stanziati nell'area;
preso atto del sovraffollamento del campo accoglienza e quindi del fatto che numerose persone sostano dormendo all'aperto è stato chiesto al vescovo monsignore Ricchiuti, di acquistare sacchi a pelo da distribuire a chi dorme all'aperto sul pavimento;
l'associazione Ruah, inoltre, mette in atto programmi di animazione e integrazione;
con la presenza costante e continuativa all'interno del campo accoglienza, si adempie gratuitamente anche a tutte le procedure per i rinnovi e/o i problemi riguardanti i permessi di soggiorno mantenendo contatti e rapporti con la questura di Potenza. Questo però non basta;
l'area, detta di accoglienza, diviene di anno in anno un piccolo comune a sé stante ed autogestito: si sviluppano così svariate categorie di persone: lavoratori stagionali, caporali extracomunitari che operano in strettissimo contatto con i caporali locali italiani; spacciatori; venditori abusivi di materiale di ogni genere; strozzini (per esempio per chi non ha denaro e necessita di generi alimentari e non, il prezzo di ogni bene si duplica di giorno in giorno sino all'avvenuto pagamento). All'interno dell'area pare trovino libero accesso soggetti che si rivolgono agli spacciatori sopra menzionati; venditori di bestiame e «caporali». I controlli paiono essere assolutamente inadeguati da parte di tutti i soggetti istituzionali ad essi preposti;
nel 2009 vi era un regolamento preciso e dettagliato sottoscritto dall'amministrazione comunale e approvato dalla commissione regionale per l'immigrazione e dal dipartimento salute, sicurezza e solidarietà sociale della Regione Basilicata che prevedeva l'ingresso controllato - sino ad un massimo di 200 persone (tante quanti i letti acquistati) - con un orario di entrata e di uscita; all'interno dell'area il
divieto di allestimento delle cucine e di «negozi» abusivi; il divieto di montaggio di accampamenti di fortuna; il divieto assoluto di ogni sorta di vendita e di speculazione. Regolamento, (questo come quelli di ogni anno) completamente ignorato;
sempre nel 2009 sono stati assunti dall'amministrazione comunale lavoratori interinali con il compito di controllare i permessi di soggiorno; dipendenti questi, assunti senza alcuna competenza o professionalità. (Sono state considerate idonee all'accesso, per esempio, anche tessere delle mense Caritas «puglia» e tesserini di ogni genere). Controlli che, in ogni caso, sono stati effettuati esclusivamente per i primi pochi ingressi;
il servizio infermeria è stato effettuato dai volontari della Croce rossa sotto richiesta dell'arcidiocesi di Acerenza, in quanto l'ASL (attuale ASP) locale ha rifiutato ogni sorta di collaborazione e/o responsabilità;
sempre rispetto all'operato dell'ASP. nel territorio di Palazzo San Gervasio non vengono rilasciati tesserini STP che per legge spettano ad ogni migrante;
le uniche presenze assidue e costanti sulle quali i migranti lavoratori stagionali posso concretamente contare, anche dal punto di vista dell'ascolto, dello svago e del sostegno morale, sono i pochissimi volontari delle varie associazioni. Il ruolo svolto è mirato a molteplici versanti ed aspetti. Dalla distribuzione di beni di prima necessità (per ostacolare la speculazione dei venditori) cibo, vestiario, coperte e materassi all'assistenza medica e legale. Tutte le pratiche per i permessi di soggiorno e quindi i rapporti con le questure vengono svolte con non poche difficoltà (in quanto stagionali la tempistica a disposizione è sempre molto scarsa) esclusivamente da questi ultimi;
nel corso di un incontro della delegazione del Comitato parlamentare Schengen, Europol e Immigrazione con le diverse autorità locali, il sindaco di Palazzo San Gervasio ha rappresentato - nonostante le precarie condizioni igienico-sanitarie e le evidenti carenze che presentano il fabbricato e l'area adibita a centro di accoglienza per una sistemazione dignitosa per gli esseri umani - l'intenzione di autorizzare l'apertura dell'area per accogliere comunque i lavoratori immigrati che operano nella zona -:
quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri interrogati per assicurare un'accoglienza dignitosa ai lavoratori e per effettuare tutti i necessari controlli e verifiche per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme igienico-sanitarie, della legislazione in materia di lavoro e previdenza sociale e delle normative di ordine fiscale e tributario.
(3-01208)
Scritto da Antonio Scardinale - www.palazzosangervasio.net
Venerdì 20 Agosto 2010 22:52
nterrogazioni a risposta orale:
STRIZZOLO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
a Palazzo San Gervasio, provincia di Potenza, nasce nel 1999 - anno in cui un
gruppo di cittadini decide di costituire volontariamente un «Comitato di accoglienza per i lavoratori extra-comunitari» - un centro per dare una sistemazione dignitosa alle centinaia di lavoratori extra-comunitari che ogni anno affluiscono nel territorio del Comune di Palazzo San Gervasio, prevalentemente per la raccolta di prodotti agricoli;
in occasione di una recente missione di una delegazione del Comitato Parlamentare Schengen, Europol e immigrazione l'interrogante ha acquisito le informazioni che seguono:il territorio è da tempo immemore vocato alla coltura del pomodoro: l'«oro rosso» di Palazzo San Gervasio e i lavoratori - quasi esclusivamente immigrati extracomunitari - arrivano attirati dalla possibilità di un lavoro nei campi;
prima del 1999 e, quindi, prima della costituzione del comitato cittadino, i lavoratori stanziavano nei pressi della «fontana del fico». Tale alloggiamento non garantiva loro alcun tipo di servizio ed anzi li costringeva a vivere in una situazione di profondo degrado ed abbandono (non molto diversa da quella attuale);
nel 1999, nel territorio di Palazzo San Gervasio, viene confiscata, ad un privato, l'area in C. da Piani. La confisca consente, sulla base delle norme vigenti, di dedicare quell'area proprio alla sistemazione dei lavoratori extra-comunitari;
la destinazione di una apposita area sembra essere la soluzione di tutti i problemi;
nell'area sono presenti una casa ed un capannone. Sin da subito la casa viene utilizzata come presidio per i volontari e, saltuariamente, come infermeria; il capannone invece viene utilizzato parte come dormitorio (senza alcuna branda) e parte come moschea per consentire la preghiera quotidiana;
negli anni, dal 1999 ad oggi, vengono costruiti e (solo apparentemente) ricostruiti di anno in anno, all'interno dell'area, i servizi igienici (6 bagni alla turca e 6 docce con acqua calda disponibile per al massimo 2 ore al giorno), una sorta di box per le cucine; viene approntata una precaria sistemazione logistica dell'area e messo in opera un impianto antincendio;
i servizi sopra menzionati non sono assolutamente in numero adeguato alla popolazione migrante che ogni anno stanzia nell'area; ci sono stati anni come il 2009, infatti, in cui a Palazzo San Gervasio sono arrivati più di 1000 lavoratori e che. comunque, tale numero di servizi non è neppure sufficiente ad assicurare le esigenze di 150 persone;
purtroppo i servizi e le opere murarie necessitano ogni anno di manutenzione (se non di totale rifacimento), un po' per il normale utilizzo e la mancata adeguata attenzione, molto di più per la sciagurata concezione di poter utilizzare gli impianti presenti nell'area come pezzi di ricambio facilmente reperibili;
così sembra di ritornare ogni anno al punto di partenza;
ad oggi, malgrado tutti i fondi stanziati (euro 36.151,98 nel 2000 DGR 2605 del 4 dicembre 2000; euro 82.633,00 nel 2001; euro 46.4881,12 nel 2002 DGR 2318 del 29 ottobre 2001; euro 40.000 nel 2003 DGR 2408 del 15 dicembre 2003; euro 30.000 anno 2004 DGR 3058 del 20 dicembre 2004; euro 10.000 nel 2005 Det. 744 del 1o dicembre 2005; euro 150.000 nel 2006 DGR 1477 del 9 ottobre 2006; euro 150.000 nel 2007 DGR 1139 del 17 agosto 2007; euro 225.000 (150.000 assessorato infrastrutture opere pubbliche e 75.000 DGR 1538 del 31 agosto 2009 nel 2009 per un totale delle risorse finanziarie regionali per le politiche a favore dei migranti assegnate e trasferite al comune di Palazzo San Gervasio dal 2000 al 2009 pari ad euro 770.266,10) per la sistemazione dell'area «accoglienza», la situazione è peggiore di quella del 1999, anno in cui il campo è stato ufficialmente aperto;
i migranti da sempre sono costretti a dormire sui cartoni o in tende monoposto vendute dall'amministrazione comunale nel 2008 ad euro 10,00 cadauno (solo nel 2009 sono arrivati 200 letti); a lavarsi con acqua fredda (quando c'è) anche nei mesi che vanno fino a novembre inoltrato; a vivere in condizioni igienico sanitarie del tutto inesistenti;
la pulizia del campo accoglienza è impossibile poiché l'area non è dotata di pavimentazione e risulta quindi difficile riuscire a pulire il fango in cui questi uomini sono costretti a vivere. Da anni la casa adibita ad infermeria è in gravissimo stato di degrado; il capannone è stato soltanto imbiancato esternamente e tamponato il tetto in alcuni punti; i bagni sono stati semplicemente imbiancati esternamente lasciando le tubature e gli scarichi in stato di otturazione;
nel 2009 in accordo con la protezione civile regionale sono state acquistate strutture e mezzi destinati all'ampliamento della dotazione della Protezione Civile locale e che avrebbero dovuto essere messi a disposizione dei lavoratori stagionali e quindi dell'area (n. 2 tensostrutture; bagni chimici e moduli docce). Strutture che, al contrario, non sono mai arrivate se non un'unica tensostruttura;
visti tutti i fondi stanziati e le condizioni dell'area si dovrebbe probabilmente guardare con attenzione le rendicontazioni, cominciando a far luce sulle effettive modalità di spesa applicate;
la Caritas diocesana di Acerenza ha finanziato il presidio medico quotidiano della CRI all'interno dell'area. Medici ed infermieri prestano servizio a sostegno dei lavoratori stagionali che mostrano situazioni precarie di salute visitando i pazienti, dispensando le cure medicinali e, ove è necessario, trasportandoli nei ricoveri ospedalieri più vicini;
inoltre, dal coordinamento rete della Caritas diocesana di Acerenza. in tutte le parrocchie presenti sul territorio diocesano, parte una raccolta di vestiario e coperte per far fronte alle necessità degli immigrati stanziati nell'area;
preso atto del sovraffollamento del campo accoglienza e quindi del fatto che numerose persone sostano dormendo all'aperto è stato chiesto al vescovo monsignore Ricchiuti, di acquistare sacchi a pelo da distribuire a chi dorme all'aperto sul pavimento;
l'associazione Ruah, inoltre, mette in atto programmi di animazione e integrazione;
con la presenza costante e continuativa all'interno del campo accoglienza, si adempie gratuitamente anche a tutte le procedure per i rinnovi e/o i problemi riguardanti i permessi di soggiorno mantenendo contatti e rapporti con la questura di Potenza. Questo però non basta;
l'area, detta di accoglienza, diviene di anno in anno un piccolo comune a sé stante ed autogestito: si sviluppano così svariate categorie di persone: lavoratori stagionali, caporali extracomunitari che operano in strettissimo contatto con i caporali locali italiani; spacciatori; venditori abusivi di materiale di ogni genere; strozzini (per esempio per chi non ha denaro e necessita di generi alimentari e non, il prezzo di ogni bene si duplica di giorno in giorno sino all'avvenuto pagamento). All'interno dell'area pare trovino libero accesso soggetti che si rivolgono agli spacciatori sopra menzionati; venditori di bestiame e «caporali». I controlli paiono essere assolutamente inadeguati da parte di tutti i soggetti istituzionali ad essi preposti;
nel 2009 vi era un regolamento preciso e dettagliato sottoscritto dall'amministrazione comunale e approvato dalla commissione regionale per l'immigrazione e dal dipartimento salute, sicurezza e solidarietà sociale della Regione Basilicata che prevedeva l'ingresso controllato - sino ad un massimo di 200 persone (tante quanti i letti acquistati) - con un orario di entrata e di uscita; all'interno dell'area il
divieto di allestimento delle cucine e di «negozi» abusivi; il divieto di montaggio di accampamenti di fortuna; il divieto assoluto di ogni sorta di vendita e di speculazione. Regolamento, (questo come quelli di ogni anno) completamente ignorato;
sempre nel 2009 sono stati assunti dall'amministrazione comunale lavoratori interinali con il compito di controllare i permessi di soggiorno; dipendenti questi, assunti senza alcuna competenza o professionalità. (Sono state considerate idonee all'accesso, per esempio, anche tessere delle mense Caritas «puglia» e tesserini di ogni genere). Controlli che, in ogni caso, sono stati effettuati esclusivamente per i primi pochi ingressi;
il servizio infermeria è stato effettuato dai volontari della Croce rossa sotto richiesta dell'arcidiocesi di Acerenza, in quanto l'ASL (attuale ASP) locale ha rifiutato ogni sorta di collaborazione e/o responsabilità;
sempre rispetto all'operato dell'ASP. nel territorio di Palazzo San Gervasio non vengono rilasciati tesserini STP che per legge spettano ad ogni migrante;
le uniche presenze assidue e costanti sulle quali i migranti lavoratori stagionali posso concretamente contare, anche dal punto di vista dell'ascolto, dello svago e del sostegno morale, sono i pochissimi volontari delle varie associazioni. Il ruolo svolto è mirato a molteplici versanti ed aspetti. Dalla distribuzione di beni di prima necessità (per ostacolare la speculazione dei venditori) cibo, vestiario, coperte e materassi all'assistenza medica e legale. Tutte le pratiche per i permessi di soggiorno e quindi i rapporti con le questure vengono svolte con non poche difficoltà (in quanto stagionali la tempistica a disposizione è sempre molto scarsa) esclusivamente da questi ultimi;
nel corso di un incontro della delegazione del Comitato parlamentare Schengen, Europol e Immigrazione con le diverse autorità locali, il sindaco di Palazzo San Gervasio ha rappresentato - nonostante le precarie condizioni igienico-sanitarie e le evidenti carenze che presentano il fabbricato e l'area adibita a centro di accoglienza per una sistemazione dignitosa per gli esseri umani - l'intenzione di autorizzare l'apertura dell'area per accogliere comunque i lavoratori immigrati che operano nella zona -:
quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri interrogati per assicurare un'accoglienza dignitosa ai lavoratori e per effettuare tutti i necessari controlli e verifiche per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme igienico-sanitarie, della legislazione in materia di lavoro e previdenza sociale e delle normative di ordine fiscale e tributario.
(3-01208)
BIKE MESSENGER
Scritto da Amministratore
Domenica 22 Agosto 2010 00:12
Lodevole iniziativa di un giovane palazzese a cui vogliamo dar risalto con questa pubblicazione sulle nostre pagine. Un modo salubre, ecologico ed innovativo di fare imprenditoria!
DOVE PEDALIAMO
Nel comune di Palazzo San Gervasio e nei paesi limitrofi
TEMPI DI CONSEGNA
Pedaliamo veloce per rendere il nostro servizio competitivo anche nei tempi di consegna
PEDALIAMO A SERVIZIO DI
Negozi per la consegna di articoli (libri,abiti,fiori,ecc.)
Uffici,notai,studi legali per la consegna / ritiro di documenti cartacei
Artigiani per la consegna dei propri manufatti ai clienti
Studi fotografici per il trasporto di materiale fotografico,pellicole,book e stampe
Ambulatori per consegno/ritiro analisi
Bar,forni e panetterie per un servizio di consegna a domicilio
Privati in cerca di un metodo veloce ed originale per consegnare regali,inviti,ecc…
Persone con difficoltà motorie (anziani,disabili) che necessitano di piccoli servizi come l’acquisto di medicinali o commissioni
Distribuzione massiva inviti, volantini, convocazioni condominiali, locandinaggio, giri per consegna di piccole commissioni, ecc.
INFO E PRENOTAZIONI
Cell: 320 1916800
e-mail: antoniopsg@hotmail.it
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Campagna pomodoro, Autilio: si adeguino politiche agricole
Scritto da Antonio Scardinale - www.palazzosangervasio.net
Lunedì 23 Agosto 2010 12:27
Il consigliere regionale dell’Idv suggerisce anche un incontro operativo sul Centro di accoglienza dei lavoratori stagionali a Palazzo San Gervasio.
ACR“La convocazione di una riunione congiunta del Tavolo Verde e del Tavolo Agro-Alimentare, con la presenza di Organizzazioni dei produttori di ortofrutta, organizzazioni professionali agricole, rappresentanti delle industrie di trasformazione e di un incontro operativo sui problemi dell’accoglienza dei lavoratori stagionali extracomunitari arrivati a Palazzo San Gervasio per la campagna pomodoro”: sono le proposte del consigliere regionale Antonio Autilio (Idv) a sostegno delle azioni messe in campo dagli assessori all’Agricoltura Vilma Mazzocco e alla Salute Attilio Martorano sulla base delle rispettive competenze.
Nel sottolineare che “la situazione nel Lavellese, nelle campagne di Palazzo S.G. e in generale nel Vulture-Alto Bradano è caratterizzata da forti tensioni sociali” Autilio evidenzia che “le legittime rivendicazioni dei produttori di pomodoro si saldano con quelle dei lavoratori immigrati e rischiano pertanto di acuire il clima di tensione”. “Di qui – aggiunge il consigliere di Idv - l’impegno ad affrontare le questioni tuttora aperte perché le imprese di trasformazione provvedano al ritiro del prodotto e soprattutto al mantenimento delle condizioni previste dai contratti sia per il prezzo, in quanto il nostro prodotto di qualità non può essere svenduto, che per le modalità del ritiro. Accade infatti che, come denunciano le O.P. , le organizzazioni professionali della Cia, della Coldiretti e della Confagricoltura, imprese di trasformazione tentano azioni di speculazione, costringendo gli agricoltori ad accettare quelle che sono diventate autentiche condizioni di ricatto pur di non rinunciare agli aiuti comunitari”.
“Anche il comportamento della società di gestione del Conservificio di Gaudiano di Lavello, sempre secondo le segnalazioni dei produttori – continua Autilio – richiede alcune spiegazioni e giustificazioni perché l’unica struttura pubblica di trasformazione in attività nella nostra regione risponda alle esigenze del mondo agricolo e non alle logiche degli industriali. La richiesta di raccolta manuale del prodotto inoltre fa crescere la domanda di manodopera bracciantile e di conseguenza il ricorso a lavoratori extracomunitari che sono accorsi numerosi specie a Palazzo San Gervasio senza che il Centro di Accoglienza sia in funzione”.
“Le vicende relative alla campagna pomodoro – a parere del consigliere di Idv – testimoniano la necessità che la Regione adegui le proprie iniziative di politica agricola e di lavoro in agricoltura dando seguito ai programmi previsti dai Pif (Piano Integrati di Filiera) e ai bandi del Psr 2007-2013 perseguendo l’obiettivo centrale della valorizzazione della filiera agro-industriale di ciascun prodotto. Un’azione tanto più urgente per tutelare produttori e prodotti, che come si rileva dall’invasione tra i consumatori italiani di pomodoro cinese, continuano a subire gli effetti della guerra commerciale e della globalizzazione dei mercati alimentari”.
Fonte: www.basilicatanet.it
Lunedì 23 Agosto 2010 12:27
Il consigliere regionale dell’Idv suggerisce anche un incontro operativo sul Centro di accoglienza dei lavoratori stagionali a Palazzo San Gervasio.
ACR“La convocazione di una riunione congiunta del Tavolo Verde e del Tavolo Agro-Alimentare, con la presenza di Organizzazioni dei produttori di ortofrutta, organizzazioni professionali agricole, rappresentanti delle industrie di trasformazione e di un incontro operativo sui problemi dell’accoglienza dei lavoratori stagionali extracomunitari arrivati a Palazzo San Gervasio per la campagna pomodoro”: sono le proposte del consigliere regionale Antonio Autilio (Idv) a sostegno delle azioni messe in campo dagli assessori all’Agricoltura Vilma Mazzocco e alla Salute Attilio Martorano sulla base delle rispettive competenze.
Nel sottolineare che “la situazione nel Lavellese, nelle campagne di Palazzo S.G. e in generale nel Vulture-Alto Bradano è caratterizzata da forti tensioni sociali” Autilio evidenzia che “le legittime rivendicazioni dei produttori di pomodoro si saldano con quelle dei lavoratori immigrati e rischiano pertanto di acuire il clima di tensione”. “Di qui – aggiunge il consigliere di Idv - l’impegno ad affrontare le questioni tuttora aperte perché le imprese di trasformazione provvedano al ritiro del prodotto e soprattutto al mantenimento delle condizioni previste dai contratti sia per il prezzo, in quanto il nostro prodotto di qualità non può essere svenduto, che per le modalità del ritiro. Accade infatti che, come denunciano le O.P. , le organizzazioni professionali della Cia, della Coldiretti e della Confagricoltura, imprese di trasformazione tentano azioni di speculazione, costringendo gli agricoltori ad accettare quelle che sono diventate autentiche condizioni di ricatto pur di non rinunciare agli aiuti comunitari”.
“Anche il comportamento della società di gestione del Conservificio di Gaudiano di Lavello, sempre secondo le segnalazioni dei produttori – continua Autilio – richiede alcune spiegazioni e giustificazioni perché l’unica struttura pubblica di trasformazione in attività nella nostra regione risponda alle esigenze del mondo agricolo e non alle logiche degli industriali. La richiesta di raccolta manuale del prodotto inoltre fa crescere la domanda di manodopera bracciantile e di conseguenza il ricorso a lavoratori extracomunitari che sono accorsi numerosi specie a Palazzo San Gervasio senza che il Centro di Accoglienza sia in funzione”.
“Le vicende relative alla campagna pomodoro – a parere del consigliere di Idv – testimoniano la necessità che la Regione adegui le proprie iniziative di politica agricola e di lavoro in agricoltura dando seguito ai programmi previsti dai Pif (Piano Integrati di Filiera) e ai bandi del Psr 2007-2013 perseguendo l’obiettivo centrale della valorizzazione della filiera agro-industriale di ciascun prodotto. Un’azione tanto più urgente per tutelare produttori e prodotti, che come si rileva dall’invasione tra i consumatori italiani di pomodoro cinese, continuano a subire gli effetti della guerra commerciale e della globalizzazione dei mercati alimentari”.
Fonte: www.basilicatanet.it
A Palazzo San Gervasio "Abito in scena"
Scritto da Antonio Scardinale - www.palazzosangervasio.net
Martedì 24 Agosto 2010 10:19
Ancora un appuntamento culturale a Palazzo San Gervasio. Il 5 settembre a partire dalle ore 20,30 aprirà il sipario lo spettacolo teatrale della compagnia Abito in Scena di Potenza : Basiliska note per un viaggio lucano. La rappresentazione, programmata negli eventi estivi dell'amministrazione comunale, si terrà in Largo Giovanni XXIII e sarà aperta al pubblico gratuitamente.
Conclusione mostra Maestro Carulli
Scritto da Angela Lamanna - www.palazzosangervasio.net
Martedì 24 Agosto 2010 19:10
Si è conclusa la mostra, del Maestro Antonio Carulli, tenutasi nello spazio espositivo messo a disposizione dalla Camera del Lavoro CGIL di Palazzo S. G., mostra che ha visto una massiva affluenza di pubblico in queste giornate agostane del centro bradanico.
La personale raccoglieva opere pittoriche e sculture in ferro, varie per grandezza e forma, frutto di un talento naturale, imprescindibile dall’artista, che ha dedicato e dedica la sua esistenza all’arte nelle accezioni più varie. Le opere non nascono solo dal talento delle sue mani, ma anche da una ricerca e conoscenza delle antiche civiltà e da tutto quel che è stato tramandato, attraverso la storia, negli anni.
Molti critici quando parlano dell’arte del Carulli si discostano dal canonico significato che appartiene a chi crea sculture e coniuga la stessa arte scultorea all’immobilità, tutti concordano sulla leggiadria, la trasparenza e la plasticità delle stesse opere, ed il loro modo di tradire la rigidità del ferro o di altra materia, restituendo grazia e sinuosità, e dando vita a sculture che parlano come se fossero dotate di una vita propria. Chiunque abbia vistato questa personale, ha facilmente potuto comprendere come l’artista riesca ad assoggettare le materie quali ferro, argilla e pietra, che plasma e fa proprie, mutuando le strutture anatomiche ed esaltandone i dettagli, creando opere che nonostante la freddezza, degli elementi utilizzati, riesca a dotare di una dinamicità unica. Questo, dell’artista è un periodo fertile e positivo, in cui la produzione di opere è fiorente.
Raccolta pomodori La vergogna di Palazzo San Gervasio
Scritto da MASSIMO BRANCATI
Martedì 24 Agosto 2010 19:21
La situazione è «esplosiva». Ingestibile. Con l’approssimarsi della campagna di raccolta del pomodoro è aumentato a dismisura il numero di immigrati presente sul territorio di Palazzo San Gervasio, il «cuore» lucano della raccolta di «oro rosso». Con il passare dei giorni il paese assomiglia sempre più a un «campo di battaglia»: extracomunitari costretti a vivere in alloggi di fortuna, vecchi casolari, baracche, tende sistemate a ridosso delle campagne. Il centro di accoglienza, creato proprio per ospitare gli stagionali, è ridotto a un rudere. Al punto da convincere il sindaco della città, Federico Pag ano, a chiuderlo. Senza possibilità di ripensamenti: «La struttura è «tarata» per ospitare non più di duecento persone, ma è presa d’assalto ogni anno da migliaia di ospiti. Stando così le cose - evidenzia il primo cittadino - non sussistono le condizioni minime di igiene e sicurezza per l’aper tura dell’area. E il Comune non è in grado di garantire il respingimento dei lavoratori eccedenti le duecento unità».
Una questione, insomma, di sicurezza e igiene, anche perché - come evidenzia lo stesso sindaco - gli extracomunitari da sempre organizzano nel centro veri e propri spacci di merci alimentari «in violazione delle norme di igiene e sicurezza, anche per la presenza di bombole di gas e materiale infiammabile. Ribadisco questi concetti - continua il primo cittadino - che ho già espresso in un vertice in Prefettura, a Potenza. Ho finanche chiesto, per poter dare una mano a questi poveri disperati, un presidio esterno al centro delle forze dell’ordine. Ma mi è stato detto che non ci sono possibilità. Non vedo come si possa aiutare questa gente che arriva a Palazzo San Gervasio non solo dai Paesi africani ma anche da altre regioni italiane».
Il sindaco, insomma, suo malgrado si vede costretto a gettare la spugna. Ma il rischio è di ritrovarsi a gestire una situazione ancora più critica da qui a qualche giorno, con una presenza di immigrati in piena «deregulation».
«Ad oggi - dice Gervasio Ungolo dell’Osservatorio migranti - lo stallo tra la Regione e il Comune di Palazzo San Gervasio perdura perdendo così tempo prezioso per prevenire un’emergenza che è già in essere. Qualche centinaia di lavoratori sono presenti nel nostro territorio o appena a ridosso di questo. Dormono nei casolari. Sono africani, per lo più del Burkina Faso, maghrebini, bulgari con famiglia. Spinti, probabilmente dalla crisi. Dalle aree metropolitane a quelle rurali».
«Quest’anno - rileva ancora Ungolo - sono arrivati prima, forse nella speranza di potersi prenotare ad un qualche datore di lavoro, ad un suo caporale, giocando di anticipo sugli altri che arriveranno appena finiranno di raccogliere nelle zone più basse della Puglia e delle stessa Basilicata. Molti degli immigrati stanno lavorando pulendo i campi dalle erbe infestanti, altri sono andati via, altri ancora hanno trovato riparo presso altri casolari o sono ospiti da agricoltori che fanno incetta di manodopera per paura di rimanerne senza. «Braccia che servono all’agricoltura. Immigrati che - dice Ungolo - servono al nostro Pil (si calcola che questi contribuiscono per il 9,5%). Lavoratori che permettono di rimpinguare il fondo delle pensioni e che senza il loro contributo questo sarebbe ancora più disastroso. Lasciano in Italia più dell’80% di quello che guadagnano e solo un misero 10% lo mandano nei Paesi di origine. In cambio prendono pochissimo: non esiste uno stato sociale per loro».
tratto da lagazzettadelmezzogiorno
Martedì 24 Agosto 2010 19:21
La situazione è «esplosiva». Ingestibile. Con l’approssimarsi della campagna di raccolta del pomodoro è aumentato a dismisura il numero di immigrati presente sul territorio di Palazzo San Gervasio, il «cuore» lucano della raccolta di «oro rosso». Con il passare dei giorni il paese assomiglia sempre più a un «campo di battaglia»: extracomunitari costretti a vivere in alloggi di fortuna, vecchi casolari, baracche, tende sistemate a ridosso delle campagne. Il centro di accoglienza, creato proprio per ospitare gli stagionali, è ridotto a un rudere. Al punto da convincere il sindaco della città, Federico Pag ano, a chiuderlo. Senza possibilità di ripensamenti: «La struttura è «tarata» per ospitare non più di duecento persone, ma è presa d’assalto ogni anno da migliaia di ospiti. Stando così le cose - evidenzia il primo cittadino - non sussistono le condizioni minime di igiene e sicurezza per l’aper tura dell’area. E il Comune non è in grado di garantire il respingimento dei lavoratori eccedenti le duecento unità».
Una questione, insomma, di sicurezza e igiene, anche perché - come evidenzia lo stesso sindaco - gli extracomunitari da sempre organizzano nel centro veri e propri spacci di merci alimentari «in violazione delle norme di igiene e sicurezza, anche per la presenza di bombole di gas e materiale infiammabile. Ribadisco questi concetti - continua il primo cittadino - che ho già espresso in un vertice in Prefettura, a Potenza. Ho finanche chiesto, per poter dare una mano a questi poveri disperati, un presidio esterno al centro delle forze dell’ordine. Ma mi è stato detto che non ci sono possibilità. Non vedo come si possa aiutare questa gente che arriva a Palazzo San Gervasio non solo dai Paesi africani ma anche da altre regioni italiane».
Il sindaco, insomma, suo malgrado si vede costretto a gettare la spugna. Ma il rischio è di ritrovarsi a gestire una situazione ancora più critica da qui a qualche giorno, con una presenza di immigrati in piena «deregulation».
«Ad oggi - dice Gervasio Ungolo dell’Osservatorio migranti - lo stallo tra la Regione e il Comune di Palazzo San Gervasio perdura perdendo così tempo prezioso per prevenire un’emergenza che è già in essere. Qualche centinaia di lavoratori sono presenti nel nostro territorio o appena a ridosso di questo. Dormono nei casolari. Sono africani, per lo più del Burkina Faso, maghrebini, bulgari con famiglia. Spinti, probabilmente dalla crisi. Dalle aree metropolitane a quelle rurali».
«Quest’anno - rileva ancora Ungolo - sono arrivati prima, forse nella speranza di potersi prenotare ad un qualche datore di lavoro, ad un suo caporale, giocando di anticipo sugli altri che arriveranno appena finiranno di raccogliere nelle zone più basse della Puglia e delle stessa Basilicata. Molti degli immigrati stanno lavorando pulendo i campi dalle erbe infestanti, altri sono andati via, altri ancora hanno trovato riparo presso altri casolari o sono ospiti da agricoltori che fanno incetta di manodopera per paura di rimanerne senza. «Braccia che servono all’agricoltura. Immigrati che - dice Ungolo - servono al nostro Pil (si calcola che questi contribuiscono per il 9,5%). Lavoratori che permettono di rimpinguare il fondo delle pensioni e che senza il loro contributo questo sarebbe ancora più disastroso. Lasciano in Italia più dell’80% di quello che guadagnano e solo un misero 10% lo mandano nei Paesi di origine. In cambio prendono pochissimo: non esiste uno stato sociale per loro».
tratto da lagazzettadelmezzogiorno
giovedì 19 agosto 2010
C'è aria di una nuova primavera
Scritto da Fabio Vitucci
Sabato 14 Agosto 2010 07:48
La riflessione di don Marcello Cozzi, referente di Libera per la Basilicata e impegnato da anni nella lotta alle Mafie, in un incontro a Melfi sulla legalità.
“In Italia non stiamo certo vivendo un bel momento… ma nelle città, nei paesini, tra i giovani, c’è un bel fermento”, queste le prime parole dell’intervento di don Marcello Cozzi durante il convegno ‘Percorsi di Legalità’ organizzato dal movimento politico-culturale ‘Liberi di Esserci’ nella splendida cornice del palazzo vescovile di Melfi (Pz). Un incontro dedicato soprattutto ai giovani, quei giovani che “non si arrendono ad una lenta ma inesorabile deriva della legalità” e che invece di quella legalità vogliono essere addirittura sentinelle.
La serata si è aperta con la relazione introduttiva di Pietro Monico, presidente di ‘Liberi di Esserci’, che ha raccontato la sua passione e il suo impegno per la legalità, da quando, a soli 9 anni, ascoltò alla radio il resoconto dell’attentato a Paolo Borsellino. E da lì la sua scelta di studiare Legge, la sua attività nel comitato “Falcone e Borsellino” di Foggia e la creazione di questo movimento nella sua città natale.
Paolo Palumbo, uno dei fondatori di A.MI.C.A., l’Associazione per il MIglioramento delle Condizioni Ambientali, ha testimoniato invece l’attività del suo gruppo a Palazzo San Gervasio, paesino lucano anch’esso inquinato dalle organizzazioni mafiose, ed in particolare da Antonio Sciarra, malavitoso locale al quale la Giustizia ha confiscato beni e proprietà. “E nonostante questo – ha raccontato – è stato difficilissimo ottenere la disponibilità di queste proprietà come previsto dalla Legge: gli amministratori locali preferivano lasciare gli immobili in stato di abbandono pur di non fare uno sgarro ad Antonio Sciarra”. Ma dopo dure lotte, e grazie anche all’impegno di don Marcello, A.MI.C.A. ce l’ha fatta ed ha ottenuto una palazzina da destinare ai lavoratori stagionali extra-comunitari, sfruttati ogni anno e senza un posto dignitoso dove vivere. “Oggi per noi è importante soprattutto poter fare il nome dei malavitosi senza paura. Mi raccomando, ragazzi che tenete a cuore la legalità: andate avanti e non fermatevi mai nel vostro impegno!”.
Don Marcello Cozzi, autore del libro-denuncia ‘Quando la mafia non esiste - Malaffare e affari della mala in Basilicata’, ha chiuso la serata col suo intervento, più volte interrotto dagli applausi del pubblico: “E’ inutile nascondersi, in Italia ci stiamo assuefacendo alla mancanza di legalità: reati che spariscono, reati che non possono essere perseguiti, senatori e deputati condannati per mafia, da Cuffaro a Dell’Utri a Cosentino. Per fortuna però c’è un intero esercito di giovani che hanno voglia di fare, che hanno voglia di non abbattersi, che sanno di dover essere sentinelle di legalità. C’è aria di una nuova primavera: lo vedo nelle iniziative di Libera, l’ho visto nella manifestazione a Potenza dopo il ritrovamento del corpo di Elisa Claps, lo scorso 20 marzo, con 10mila persone in piazza. Ormai la lotta alla mafia non è più militare, ma sociale e culturale!”. E come un fiume in piena, don Marcello ha proseguito: “Bisogna vigilare, bisogna ricordare che la Mafia delle Parole è una delle forme mafiose peggiori: ormai ci fanno credere che ‘archiviare’, ‘ prescrivere’ e ‘assolvere’ sia la stessa cosa, ma non è così! Dobbiamo lottare, altrimenti in Italia perderemo il concetto di democrazia, e già ora c’è un forte deficit, come hanno ricordato qualche giorno fa i Vescovi parlando di un paese senza classe dirigente”.
Parole forti quelle di don Marcello, che hanno fatto tremare le mura del palazzo vescovile, soprattutto quando ha ricordato che è necessario fare nomi e cognomi, ricordare che Andreotti non è stato assolto ma il suo reato è caduto in prescrizione, che non esistono “gradazioni di mafiosità” ma si è “mafiosi e basta”, che a Melfi bisogna opporsi alla faida tra le famiglie Cassotta e Delli Gatti che continua ad insanguinare la città… “Deve sì far paura la mafia, ma anche i poteri forti, i poteri segreti, certi settori deviati dello Stato, quella politica che va a braccetto con la mafia”. E noi dobbiamo vigilare e denunciare, perché, come ha detto Saviano, minacciato di morte come lo stesso don Marcello, “è quando varchi la linea del silenzio, e raggiungi molti, che incidi. È allora che fai paura al potere criminale.” E questi giovani, ne siamo sicuri, fanno già paura a molti malavitosi.
Sabato 14 Agosto 2010 07:48
La riflessione di don Marcello Cozzi, referente di Libera per la Basilicata e impegnato da anni nella lotta alle Mafie, in un incontro a Melfi sulla legalità.
“In Italia non stiamo certo vivendo un bel momento… ma nelle città, nei paesini, tra i giovani, c’è un bel fermento”, queste le prime parole dell’intervento di don Marcello Cozzi durante il convegno ‘Percorsi di Legalità’ organizzato dal movimento politico-culturale ‘Liberi di Esserci’ nella splendida cornice del palazzo vescovile di Melfi (Pz). Un incontro dedicato soprattutto ai giovani, quei giovani che “non si arrendono ad una lenta ma inesorabile deriva della legalità” e che invece di quella legalità vogliono essere addirittura sentinelle.
La serata si è aperta con la relazione introduttiva di Pietro Monico, presidente di ‘Liberi di Esserci’, che ha raccontato la sua passione e il suo impegno per la legalità, da quando, a soli 9 anni, ascoltò alla radio il resoconto dell’attentato a Paolo Borsellino. E da lì la sua scelta di studiare Legge, la sua attività nel comitato “Falcone e Borsellino” di Foggia e la creazione di questo movimento nella sua città natale.
Paolo Palumbo, uno dei fondatori di A.MI.C.A., l’Associazione per il MIglioramento delle Condizioni Ambientali, ha testimoniato invece l’attività del suo gruppo a Palazzo San Gervasio, paesino lucano anch’esso inquinato dalle organizzazioni mafiose, ed in particolare da Antonio Sciarra, malavitoso locale al quale la Giustizia ha confiscato beni e proprietà. “E nonostante questo – ha raccontato – è stato difficilissimo ottenere la disponibilità di queste proprietà come previsto dalla Legge: gli amministratori locali preferivano lasciare gli immobili in stato di abbandono pur di non fare uno sgarro ad Antonio Sciarra”. Ma dopo dure lotte, e grazie anche all’impegno di don Marcello, A.MI.C.A. ce l’ha fatta ed ha ottenuto una palazzina da destinare ai lavoratori stagionali extra-comunitari, sfruttati ogni anno e senza un posto dignitoso dove vivere. “Oggi per noi è importante soprattutto poter fare il nome dei malavitosi senza paura. Mi raccomando, ragazzi che tenete a cuore la legalità: andate avanti e non fermatevi mai nel vostro impegno!”.
Don Marcello Cozzi, autore del libro-denuncia ‘Quando la mafia non esiste - Malaffare e affari della mala in Basilicata’, ha chiuso la serata col suo intervento, più volte interrotto dagli applausi del pubblico: “E’ inutile nascondersi, in Italia ci stiamo assuefacendo alla mancanza di legalità: reati che spariscono, reati che non possono essere perseguiti, senatori e deputati condannati per mafia, da Cuffaro a Dell’Utri a Cosentino. Per fortuna però c’è un intero esercito di giovani che hanno voglia di fare, che hanno voglia di non abbattersi, che sanno di dover essere sentinelle di legalità. C’è aria di una nuova primavera: lo vedo nelle iniziative di Libera, l’ho visto nella manifestazione a Potenza dopo il ritrovamento del corpo di Elisa Claps, lo scorso 20 marzo, con 10mila persone in piazza. Ormai la lotta alla mafia non è più militare, ma sociale e culturale!”. E come un fiume in piena, don Marcello ha proseguito: “Bisogna vigilare, bisogna ricordare che la Mafia delle Parole è una delle forme mafiose peggiori: ormai ci fanno credere che ‘archiviare’, ‘ prescrivere’ e ‘assolvere’ sia la stessa cosa, ma non è così! Dobbiamo lottare, altrimenti in Italia perderemo il concetto di democrazia, e già ora c’è un forte deficit, come hanno ricordato qualche giorno fa i Vescovi parlando di un paese senza classe dirigente”.
Parole forti quelle di don Marcello, che hanno fatto tremare le mura del palazzo vescovile, soprattutto quando ha ricordato che è necessario fare nomi e cognomi, ricordare che Andreotti non è stato assolto ma il suo reato è caduto in prescrizione, che non esistono “gradazioni di mafiosità” ma si è “mafiosi e basta”, che a Melfi bisogna opporsi alla faida tra le famiglie Cassotta e Delli Gatti che continua ad insanguinare la città… “Deve sì far paura la mafia, ma anche i poteri forti, i poteri segreti, certi settori deviati dello Stato, quella politica che va a braccetto con la mafia”. E noi dobbiamo vigilare e denunciare, perché, come ha detto Saviano, minacciato di morte come lo stesso don Marcello, “è quando varchi la linea del silenzio, e raggiungi molti, che incidi. È allora che fai paura al potere criminale.” E questi giovani, ne siamo sicuri, fanno già paura a molti malavitosi.
venerdì 13 agosto 2010
DIS-SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Scritto da Blog Antonio Bevilacqua
Venerdì 13 Agosto 2010 14:36
Che cose strane accadono, talvolta, in questa regione. Procediamo in ordine cronologico: sul sito di Acquedotto Lucano S.p.A., nella giornata di ieri, viene postato un comunicato che riportiamo integralmente
Interruzione idrica notturna Comune Palazzo San Gervasio 13.08.2010
Per consentire il ripristino dei livelli del serbatoio a servizio dell’abitato, è necessario sospendere l’erogazione idrica dalle ore 22.30 di venerdì 13.08.2010 alle ore 07.00 di sabato 14.08.2010.
Ovviamente, basta fare un click qui per controllare personalmente (caso mai vi fosse qualcuno come San Tommaso) il comunicato. Immaginiamo che i cittadini di Palazzo San Gervasio fossero, comunque, tranquilli; la sospensione dell’erogazione idrica era stata preannunciata con sufficiente anticipo per poter prendere i provvedimenti del caso (immaginiamo raccolta del prezioso liquido in contenitori vari). Inoltre, ci è stato raccontato da un amico che risiede in quel comune, che in paese, in serata, c’è stato uno “sbizzarrirsi” di bimbi impegnati in attività ludica , attività che, pare, si sia protratta fino a tardi. Ci è stato spiegato che, ad ora tarda, dal momento che i bimbi non manifestavano alcuna intenzione di porre termine ai loro giochi, i genitori sono dovuti ricorrere allo stratagemma di far spegnere l’illuminazione pubblica per convincere i piccoli a desistere dalla “mole di lavoro” che li aveva presi per tutta la serata. Insomma… possiamo immaginare, dopo una estenuante serata di corse, rincorse e giochi vari, che i bimbi fossero zuppi di sudore e polvere. Ma, data l’ora tarda, i genitori avranno ben pensato di provvedere a docce e bagnetti la mattina dopo! Sorpresa?!? Durante la notte (come ci ha riferito, sempre, l’amico di cui sopra), all’incirca intorno alla 1.00, i rubinetti di Palazzo San Gervasio erano completamente all’asciutto! Immaginamo, quindi, lo stato di angoscia di chi, al risveglio, ha dovuto fare i conti con questa “novità”! Visto che alle ore 11.00 di stamattina la situazione risultava immutata, si è pensato di contattare Acquedotto Lucano; prima sorpresa: Gli uffici di A.L. sono chiusi! Si opta, a questo punto, per una telefonata al numero verde del Gestore; la telefonata serve a scoprire che, a causa di un incendio (di cui non possiamo conoscere nè la causa nè l’entità), vi sono stati danni alla linea elettrica per cui le pompe che alimentano il serbatoio che serve il Comune non possono funzionare. Bisognerà aspettare che i tecnici dell’ENEL risolvano il problema per poter avere il ripristino del servizio. L’amico residente a Palazzo, telefona in comune, all’ufficio dei Vigili Urbani, e viene a sapere che l’incendio si è verificato i località “Piani”; la cosa sorprendente è che l’incendio è stato provocato dalla bruciatura di stoppie (ma non siamo in un periodo in cui vige l’assoluto divieto di questa pratica? Speriamo che il responsabile paghi per aver contravvenuto al divieto!!!!); tale azione, probabilmente, è sfuggita al controllo ed ha raggiunto un palo della rete elettrica, bruciando il cavo! Conclusione? Si sono fermate le pompe che alimentano il serbatoio e prima che i tecnici dell’Enel ripristinino la linea, non sarà possibile l’erogazione.
Domanda: Nel frattempo gli abitanti di Palazzo cosa fanno? A. L. S.p.A. provvederà in maniera tempestiva al ripristino della normalità? Fino a questo momento non si hanno notizie di autobotti che siano state inviate per la somma urgenza. Non solo: abbiamo una situazione di interruzione annunciata per la notte che verrà! E se l’Enel non dovesse riuscire in tempi rapidi al ripristino della rete, si andrà avanti ad oltranza?
Aspettiamo qualche risposta da chi di dovere!
giovedì 12 agosto 2010
GIOCHI SENZA CONFINE 2010
Ora · 17.00 - 22.30
Luogo P.zzle V. D'Errico, Palazzo San Gervasio
Creato da Parrocchia S.S. Crocifisso di Palazzo San Gervasio
Maggiori informazioni:
REGOLAMENTO GIOCHI SENZA CONFINE
• La manifestazione “GIOCHI SENZA CONFINE” si svolgerà il giorno venerdì 13 agosto ‘10 a Palazzo San Gervasio in P.le V. D’Errico alle ore 17
• Ogni squadra ( una per ogni comune) dovrà essere composta da 8 giocatori (minimo 3 donne) di cui 1 capo squadra non giocante e prenotare la propria partecipazione a questo profilo facebook, oppure al n. 3463197514 oppure all'indirizzo email ruah.associazion...e@libero.it
• Tutti concorrenti dovranno aver superato la maggiore età.
• L’organizzazione assicurerà con la Free sport del CSI ogni singolo partecipante alla manifestazione,
• I capo squadra ( o un delegato) dovranno partecipare alla riunione che si terrà qualche giorno prima della manifestazione ( verranno convocati telefonicamente per la comunicazione della data) alle ore 20:00 nei locali della Parrocchia SS. Crocifisso di Palazzo San Gervasio presentando :
1. Quota di iscrizione pari ad Euro 10,00 per ciascuno dei partecipanti;
2. Fotocopia del documento di identità di ciascun partecipante.
In tale riunione verranno presentati i seguenti punti:
1. Regolamento completo e spiegazione dei giochi;
2. Magliette ad estrazione;
3. Estrazione ordine di partecipazione ai giochi;
4. Varie ed eventuali.
• Entro il giorno 12 Agosto dovranno pervenire all’organizzazione (via e-mail all’indirizzo ruah.associazione@libero.it) tutti i nominativi dei partecipanti ad ogni singolo gioco.
• Ogni giocatore dovrà obbligatoriamente essere munito di costume da bagno e occhialini da mare;
Luogo P.zzle V. D'Errico, Palazzo San Gervasio
Creato da Parrocchia S.S. Crocifisso di Palazzo San Gervasio
Maggiori informazioni:
REGOLAMENTO GIOCHI SENZA CONFINE
• La manifestazione “GIOCHI SENZA CONFINE” si svolgerà il giorno venerdì 13 agosto ‘10 a Palazzo San Gervasio in P.le V. D’Errico alle ore 17
• Ogni squadra ( una per ogni comune) dovrà essere composta da 8 giocatori (minimo 3 donne) di cui 1 capo squadra non giocante e prenotare la propria partecipazione a questo profilo facebook, oppure al n. 3463197514 oppure all'indirizzo email ruah.associazion...e@libero.it
• Tutti concorrenti dovranno aver superato la maggiore età.
• L’organizzazione assicurerà con la Free sport del CSI ogni singolo partecipante alla manifestazione,
• I capo squadra ( o un delegato) dovranno partecipare alla riunione che si terrà qualche giorno prima della manifestazione ( verranno convocati telefonicamente per la comunicazione della data) alle ore 20:00 nei locali della Parrocchia SS. Crocifisso di Palazzo San Gervasio presentando :
1. Quota di iscrizione pari ad Euro 10,00 per ciascuno dei partecipanti;
2. Fotocopia del documento di identità di ciascun partecipante.
In tale riunione verranno presentati i seguenti punti:
1. Regolamento completo e spiegazione dei giochi;
2. Magliette ad estrazione;
3. Estrazione ordine di partecipazione ai giochi;
4. Varie ed eventuali.
• Entro il giorno 12 Agosto dovranno pervenire all’organizzazione (via e-mail all’indirizzo ruah.associazione@libero.it) tutti i nominativi dei partecipanti ad ogni singolo gioco.
• Ogni giocatore dovrà obbligatoriamente essere munito di costume da bagno e occhialini da mare;
Il corteo storico "l venuta a Banzi di Papa Urbano II°
Il corteo storico "l venuta a Banzi di Papa Urbano II°, in programma mercoledì 18 agosto, cambia progetto e cerca figuranti. Il corteo partirà, come sempre, dal campo sportivo ma, arrivati in via D'Azzeglio tutti i figuranti entreranno in piazza e potranno assistere agli spetacoli ed alle drammatizzazione. Per dare una nuova veste al corteo l'organizzazione ha deciso di avocare a se la scelta dei personaggi importanti che sfileranno. Tutti coloro che sono interessati a partecipare alla manifestazione possono compilare il modello di adesione disponibile presso la "Pro Loco" tutti i giorni o telefonare al 3388709474. Le iscrizioni si raccolgono fino al 17 agosto. Le iscrizione sono aperte anche per i cittadini di altri comuni, previa prenotazione.
Buon Ferragosto
A TE
A te che hai odiato per un anno intero il prof. di greco, ma con quello di filosofia ci avresti fatto la rivoluzione. A te che rivolteresti il mondo come un calzino se solo te lo lasciassero fare. A te che l’hai portata nei tuoi pensieri dal momento in cui l’hai conosciuta…ma lei non lo sa ancora.
A te che sei partito con tante speranze di un futuro migliore, in cerca di fortuna e chissà se la troverai. A te che invece hai preferito rimanere e lottare per la tua terra, per il suo respiro al quale sei indissolubilmente legato.
A te che questa società la vorresti più attenta alle necessità dei giovani, a te che senti dire: “ai nostri tempi era diverso” e vorresti capire davvero come era ai loro tempi.
A te che vorresti essere più forte, imparando a scacciare la paura; a te che la mascheri imponendoti ai deboli.
A te che vorresti ti insegnassero ad amare, a te che desideri fermarti a riflettere insieme ai tuoi amici invece di correre incontro a chissà chi, chissà cosa.
A te che riesci con semplicità a spiegare la rinuncia delle cose superflue e il valore dei sentimenti.
A te che ogni giovedì sera Santoro e Travaglio ti hanno convinto sempre più che non va affatto bene come vorrebbero farci credere, che non c’è benessere né patria…
A te che aspetti l’arrivo di quello giusto che rimetta ogni cosa al suo posto; a te che temi che quello giusto, invece, non ci sia.
A quelle navi della speranza che approdano sulle nostre coste straripanti di disperazione e di occhi tristi e umidi. A te che rispetti la loro dignità di uomini.
A te che mostri saggezza e virtù… solo su facebook… A te che ti fermi volentieri a chiacchierare faccia a faccia con gli amici al bar o in piazza…
A tutte le mamme in attesa, forse non sanno che le loro pance sono piene di futuro.
A te che sei in cerca di lavoro e sai che ad una certa età è difficile. A te che malgrado tutto non ti disperi.
A te che ogni forma di violenza non ti si addice e ogni giorno lotti per sconfiggerla; a te che tendi una mano convinto di trovarne, prima o poi, un’altra tesa; a te che scavi dentro fino a zampillare gioia.
A te che al mattino vorresti dormire ancora cinque minuti ma la sveglia sembra impazzita; a te che afferri l’autobus al volo e vorresti che fosse meno affollato; a te che in ogni nuovo giorno vai incontro alla vita come se fosse il giorno giusto.
A te che un altro anno è trascorso, un altro agosto è qui, sogno di piena estate, magico cielo puntellato di mille stelle lontane. Ad agosto, che è tempo di magia, di serate all’aperto. Ogni cosa è rimandata, ogni cosa è rallentata, un non tempo dilatato e frastornato. Ad agosto rapito dal sole che violento splende sulle onde spumose, sulle spiagge roventi. Ad agosto festaiolo, ai canti, ai suoni, ai fuochi d’artificio, ai sogni, agli amori, ai desideri.
BUON FERRAGOSTO
RG
A te che hai odiato per un anno intero il prof. di greco, ma con quello di filosofia ci avresti fatto la rivoluzione. A te che rivolteresti il mondo come un calzino se solo te lo lasciassero fare. A te che l’hai portata nei tuoi pensieri dal momento in cui l’hai conosciuta…ma lei non lo sa ancora.
A te che sei partito con tante speranze di un futuro migliore, in cerca di fortuna e chissà se la troverai. A te che invece hai preferito rimanere e lottare per la tua terra, per il suo respiro al quale sei indissolubilmente legato.
A te che questa società la vorresti più attenta alle necessità dei giovani, a te che senti dire: “ai nostri tempi era diverso” e vorresti capire davvero come era ai loro tempi.
A te che vorresti essere più forte, imparando a scacciare la paura; a te che la mascheri imponendoti ai deboli.
A te che vorresti ti insegnassero ad amare, a te che desideri fermarti a riflettere insieme ai tuoi amici invece di correre incontro a chissà chi, chissà cosa.
A te che riesci con semplicità a spiegare la rinuncia delle cose superflue e il valore dei sentimenti.
A te che ogni giovedì sera Santoro e Travaglio ti hanno convinto sempre più che non va affatto bene come vorrebbero farci credere, che non c’è benessere né patria…
A te che aspetti l’arrivo di quello giusto che rimetta ogni cosa al suo posto; a te che temi che quello giusto, invece, non ci sia.
A quelle navi della speranza che approdano sulle nostre coste straripanti di disperazione e di occhi tristi e umidi. A te che rispetti la loro dignità di uomini.
A te che mostri saggezza e virtù… solo su facebook… A te che ti fermi volentieri a chiacchierare faccia a faccia con gli amici al bar o in piazza…
A tutte le mamme in attesa, forse non sanno che le loro pance sono piene di futuro.
A te che sei in cerca di lavoro e sai che ad una certa età è difficile. A te che malgrado tutto non ti disperi.
A te che ogni forma di violenza non ti si addice e ogni giorno lotti per sconfiggerla; a te che tendi una mano convinto di trovarne, prima o poi, un’altra tesa; a te che scavi dentro fino a zampillare gioia.
A te che al mattino vorresti dormire ancora cinque minuti ma la sveglia sembra impazzita; a te che afferri l’autobus al volo e vorresti che fosse meno affollato; a te che in ogni nuovo giorno vai incontro alla vita come se fosse il giorno giusto.
A te che un altro anno è trascorso, un altro agosto è qui, sogno di piena estate, magico cielo puntellato di mille stelle lontane. Ad agosto, che è tempo di magia, di serate all’aperto. Ogni cosa è rimandata, ogni cosa è rallentata, un non tempo dilatato e frastornato. Ad agosto rapito dal sole che violento splende sulle onde spumose, sulle spiagge roventi. Ad agosto festaiolo, ai canti, ai suoni, ai fuochi d’artificio, ai sogni, agli amori, ai desideri.
BUON FERRAGOSTO
RG
martedì 10 agosto 2010
Ritornano i "Giochi senza Confine"
Scritto da Antonio Scardinale - www.palazzosangervasio.net
Lunedì 09 Agosto 2010 11:54
Si svolgerà a Palazzo San Gervasio in piazza San Rocco venerdì 13 agosto 2010 dalle ore 18 la sesta Edizione dei “Giochi senza Confine” organizzata dall’Associazione di volontariato Ruah.All’evento ludico-sportivo parteciperanno dieci squadre composte da otto giocatori.
Le squadre proverranno dai diversi paesi limitrofi e ci sarà anche una rappresentativa locale.La manifestazione si articolerà in gare che metteranno a dura prova l’abilità e la perizia degli atleti; essi si esibiranno con costumi di scena in esilaranti giochi con e senza acqua.
Fonte: www.basilicatanet.it
Lunedì 09 Agosto 2010 11:54
Si svolgerà a Palazzo San Gervasio in piazza San Rocco venerdì 13 agosto 2010 dalle ore 18 la sesta Edizione dei “Giochi senza Confine” organizzata dall’Associazione di volontariato Ruah.All’evento ludico-sportivo parteciperanno dieci squadre composte da otto giocatori.
Le squadre proverranno dai diversi paesi limitrofi e ci sarà anche una rappresentativa locale.La manifestazione si articolerà in gare che metteranno a dura prova l’abilità e la perizia degli atleti; essi si esibiranno con costumi di scena in esilaranti giochi con e senza acqua.
Fonte: www.basilicatanet.it
UNA NOTTE IN PINACOTECA AL RITMO DELLA TARANTA
Scritto da Vito D'Errico
Martedì 10 Agosto 2010 13:28
GIOVEDI 12 AGOSTO, IN CORSO MANFREDI, SI TERRA' LA MANIFESTAZIONE INTITOLATA " UNA NOTTE IN PINACOTECA AL RITMO DELLA TARANTA" ORGANIZZATA DALLA BIBLIOTECA E PINACOTECA d'ERRICO . OLTRE AD AMMIRARE LE 40 OPERE ESPOSTE NEL PALAZZO d'ERRICO, PROTAGONISTE DELLA MOSTRA "TRA MITO E STORIA", SI POTRA' FARSI TRASPORTARE DAI TUMULTUOSI RITMI DELLA TARANTA , SUONATA DAL GRUPPO LUCANO DEI PELOSO FOLK, CHE APRIRANNO LE DANZE A PARTIRE DALLE ORE 23.30. DUNQUE , VI SARA' UN MIX DAVVERO SUGGESTIVO TRA UNA MUSICA DALLE FORTI CONNOTAZIONI SOCIALI E CULTURALI E L'ARTE AI SUOI MASSIMI LIVELLI PITTORICI ALMENO PER CIO' CHE RIGUARDA LA NOSTRA REGIONE.. CHE LO SPETTACOLO ABBIA INIZIO.
Martedì 10 Agosto 2010 13:28
GIOVEDI 12 AGOSTO, IN CORSO MANFREDI, SI TERRA' LA MANIFESTAZIONE INTITOLATA " UNA NOTTE IN PINACOTECA AL RITMO DELLA TARANTA" ORGANIZZATA DALLA BIBLIOTECA E PINACOTECA d'ERRICO . OLTRE AD AMMIRARE LE 40 OPERE ESPOSTE NEL PALAZZO d'ERRICO, PROTAGONISTE DELLA MOSTRA "TRA MITO E STORIA", SI POTRA' FARSI TRASPORTARE DAI TUMULTUOSI RITMI DELLA TARANTA , SUONATA DAL GRUPPO LUCANO DEI PELOSO FOLK, CHE APRIRANNO LE DANZE A PARTIRE DALLE ORE 23.30. DUNQUE , VI SARA' UN MIX DAVVERO SUGGESTIVO TRA UNA MUSICA DALLE FORTI CONNOTAZIONI SOCIALI E CULTURALI E L'ARTE AI SUOI MASSIMI LIVELLI PITTORICI ALMENO PER CIO' CHE RIGUARDA LA NOSTRA REGIONE.. CHE LO SPETTACOLO ABBIA INIZIO.
E furon Fiori d'arancio
Scritto da Angela Lamanna - www.palazzosangervasio.net
Martedì 10 Agosto 2010 19:17
Venerdì 20 Agosto 2010 ore 17.00 a Palazzo San Gervasio si svolgerà "...e furon fiori d'arancio".
Promotrice la Pro-Loco di Palazzo San Gervasio in collaborazione con il Comune di Palazzo San Gervasio, Regione Basilicata, LUCANIA ANCIENT MOTORS CLUB ed A.P.T..
L'evento avrà inizio alle 17.00 in P.zza San Rocco.
Divertentissimo
Scritto da Angela Lamanna - www.palazzosangervasio.net
Martedì 10 Agosto 2010 19:27
Giovedì 12 Agosto 2010 ore 17.00 a Palazzo San Gervasio si svolgerà "Divertentissimo"
Promotrice la Pro-Loco di Palazzo San Gervasio in collaborazione con il Comune di Palazzo San Gervasio.
L'evento avrà inizio alle 19.00 in P.zzale V. d'Errico.
Personale del Maestro Antonio Carulli
Scritto da Angela Lamanna - www.palazzosangervasio.net
Martedì 10 Agosto 2010 19:33
Dal 10 al 20 agosto 2010 (ore 20.00 – 24.00) – Spazio espositivo della Camera del Lavoro CGIL di Palazzo S. Corso Manfredi - Palazzo San Gervasio – Potenza
L’Amministrazione Comunale di Palazzo San Gervasio in
Collaborazione con La Pro-Loco “Manfredi”ed il patrocinio dell’APT Basilicata,
ORGANIZZA
La personale delle Opere del Maestro
Antonio CARULLI
Lo scultore presenterà le sue opere nella Sede della
CGIL in Corso Manfredi a Palazzo San Gervasio
Le opere d i Antonio Carulli sono il frutto di un talento naturale, imprescindibile dall’artista, che ha dedicato e dedica la sua esistenza all’arte nelle forme più varie.
L’artista palazzese, riesce ad assoggettare le materie quali ferro, argilla e pietra, che plasma e fa proprie, mutuando le strutture anatomiche ed esaltandone i dettagli, creando opere che nonostante la freddezza, degli elementi che lui usa, quali il ferro e la pietra, riesce a dotare di una dinamicità unica.
Nella mostra saranno presenti opere pittoriche, che daranno un’altra dimensione artistica del maestro Antonio Carulli.
Angela Lamanna
Info:
Studio Arte Visiva
“Sagittario 13”
Contrada Terzo di Capua
85026 Palazzo San Gervasio (Pz)
Tel.0972/44976
Cell.3205646443
e-mail: antoniocarulli @email.it
www.archeopolis.it
ingresso gratuito
Martedì 10 Agosto 2010 19:33
Dal 10 al 20 agosto 2010 (ore 20.00 – 24.00) – Spazio espositivo della Camera del Lavoro CGIL di Palazzo S. Corso Manfredi - Palazzo San Gervasio – Potenza
L’Amministrazione Comunale di Palazzo San Gervasio in
Collaborazione con La Pro-Loco “Manfredi”ed il patrocinio dell’APT Basilicata,
ORGANIZZA
La personale delle Opere del Maestro
Antonio CARULLI
Lo scultore presenterà le sue opere nella Sede della
CGIL in Corso Manfredi a Palazzo San Gervasio
Le opere d i Antonio Carulli sono il frutto di un talento naturale, imprescindibile dall’artista, che ha dedicato e dedica la sua esistenza all’arte nelle forme più varie.
L’artista palazzese, riesce ad assoggettare le materie quali ferro, argilla e pietra, che plasma e fa proprie, mutuando le strutture anatomiche ed esaltandone i dettagli, creando opere che nonostante la freddezza, degli elementi che lui usa, quali il ferro e la pietra, riesce a dotare di una dinamicità unica.
Nella mostra saranno presenti opere pittoriche, che daranno un’altra dimensione artistica del maestro Antonio Carulli.
Angela Lamanna
Info:
Studio Arte Visiva
“Sagittario 13”
Contrada Terzo di Capua
85026 Palazzo San Gervasio (Pz)
Tel.0972/44976
Cell.3205646443
e-mail: antoniocarulli @email.it
www.archeopolis.it
ingresso gratuito
domenica 8 agosto 2010
Palazzo S. G., On. Taddei su solidarietà centrosinistra
Scritto da Antonio Scardinale - www.palazzosangervasio.net
Domenica 08 Agosto 2010 08:57
L’Onorevole Vincenzo Taddei, capogruppo del Pdl nel Comitato bicamerale di controllo di Schengen, Europol e Immigrazione interviene sulla situazione di Palazzo San Gervasio dove centinaia di immigrati, giunti in Basilicata per la stagionale raccolta dei pomodori, si ritrovano locati in condizioni assolutamente precarie. “Purtroppo – dichiara Taddei – sono costretto a denunciare la solita situazione fatiscente del campo di accoglienza di Palazzo S.Gervasio previsto dalla Regione. Non è avvenuto nessun fatto nuovo malgrado le promesse delle settimane passate. La situazione per questi lavoratori rimane tragica per le condizioni igienico-sanitarie assolutamente al di sotto degli standard minimi. Si continua – conclude Taddei – a far demagogia, scaricando responsabilità che risiedono, invece, soltanto nei vertici della Regione. Il Centrosinistra lucano persevera nel parlare di solidarietà, ma alla fine, appare chiaro che questa parola sia solo uno slogan privo di alcun significato o conseguenza positiva sul territorio e sulla popolazione bisognosa di aiuto”.
Fonte: www,basilicatanet.it
Domenica 08 Agosto 2010 08:57
L’Onorevole Vincenzo Taddei, capogruppo del Pdl nel Comitato bicamerale di controllo di Schengen, Europol e Immigrazione interviene sulla situazione di Palazzo San Gervasio dove centinaia di immigrati, giunti in Basilicata per la stagionale raccolta dei pomodori, si ritrovano locati in condizioni assolutamente precarie. “Purtroppo – dichiara Taddei – sono costretto a denunciare la solita situazione fatiscente del campo di accoglienza di Palazzo S.Gervasio previsto dalla Regione. Non è avvenuto nessun fatto nuovo malgrado le promesse delle settimane passate. La situazione per questi lavoratori rimane tragica per le condizioni igienico-sanitarie assolutamente al di sotto degli standard minimi. Si continua – conclude Taddei – a far demagogia, scaricando responsabilità che risiedono, invece, soltanto nei vertici della Regione. Il Centrosinistra lucano persevera nel parlare di solidarietà, ma alla fine, appare chiaro che questa parola sia solo uno slogan privo di alcun significato o conseguenza positiva sul territorio e sulla popolazione bisognosa di aiuto”.
Fonte: www,basilicatanet.it
venerdì 6 agosto 2010
Palazzo San Gervasio: La gara del Carrozzo
Scritto da Donato Frangione - www.palazzosangervasio.net
Venerdì 06 Agosto 2010 06:40
Si svolgerà martedì 10 agosto dalle ore 16.00 la singolare iniziativa de “La Gara del Carrozzo” a Palazzo San Gervasio, la singolare iniziativa giunta alla sua terza edizione e che richiama a tradizioni semplici ed antiche di giochi che mettono in risalto particolarità ed inventiva dei partecipanti.
La manifestazione organizzata su iniziativa dell’Associazione culturale ViBonati play, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale e la collaborazione di altre Associazioni locali, prevede un regolamento con varie sessioni di gara, fino alla sfida finale per stabilire il podio finale.
I piloti ed i team possono iscriversi presso l’Associazione organizzatrice inserendosi nelle categorie CLASSIC o EVOLUTION.
L’intento degli organizzatori è riportare ai nostri giorni antichi divertimenti riproposti in chiave attuale, dando spazio alle molteplici attrazioni che sempre più suscitano nei partecipanti e visitatori che negli anni scorsi sono sempre stati più numerosi.
Il “carrozzo” nato in antichità come mezzo semplice di gioco tra i bambini oggi, si riscopre mezzo di sempre più professionalità ingegnosa da parte degli adulti partecipanti.
Venerdì 06 Agosto 2010 06:40
Si svolgerà martedì 10 agosto dalle ore 16.00 la singolare iniziativa de “La Gara del Carrozzo” a Palazzo San Gervasio, la singolare iniziativa giunta alla sua terza edizione e che richiama a tradizioni semplici ed antiche di giochi che mettono in risalto particolarità ed inventiva dei partecipanti.
La manifestazione organizzata su iniziativa dell’Associazione culturale ViBonati play, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale e la collaborazione di altre Associazioni locali, prevede un regolamento con varie sessioni di gara, fino alla sfida finale per stabilire il podio finale.
I piloti ed i team possono iscriversi presso l’Associazione organizzatrice inserendosi nelle categorie CLASSIC o EVOLUTION.
L’intento degli organizzatori è riportare ai nostri giorni antichi divertimenti riproposti in chiave attuale, dando spazio alle molteplici attrazioni che sempre più suscitano nei partecipanti e visitatori che negli anni scorsi sono sempre stati più numerosi.
Il “carrozzo” nato in antichità come mezzo semplice di gioco tra i bambini oggi, si riscopre mezzo di sempre più professionalità ingegnosa da parte degli adulti partecipanti.
Il camper "Futuroincorso" a Banzi e Palazzo
Scritto da Amministratore
Venerdì 06 Agosto 2010 06:44
“Dei 9.500.000,00 euro destinati alla circonvallazione Banzi - Palazzo San Gervasio – primo stralcio funzionale - non sarà spostato neanche un euro verso altri territori. Le economie rivenienti dal completamento dei lavori del primo stralcio funionale - il cui contratto sarà firmato dopo la pausa estiva – saranno reinvestiti nei prossimi anni su un’arteria che ha un’importanza strategica per le comunità dell’Alto Bradano. Le risorse provenienti dalle economie, però, potrebbero essere insufficienti al completamento dell’opera, quindi, eventualmente, potrebbe esserci bisogno di ulteriori risorse da individuare con il concorso di altre istituzioni. Nel mese di settembre, comunque, con l’assessore provinciale alla Viabilità Nicola Valluzzi sarà convocato un tavolo a cui parteciperanno i sindaci e gli amministratori dell’area, per fare il punto sulla viabilità dell’Alto- Bradano”.
È l’impegno assunto dal Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza a Banzi e Palazzo San Gervasio, visitati ieri pomeriggio durante il tour camper “Futuro in corso”. A tal proposito Nicola Vertone, sindaco di Banzi, ha annunciato che si attiverà presso la Regione Basilicata per recuperare risorse residue necessarie al completamento della strada.
Il camper “Futuro in corso”, in giro da più di un mese sul territorio, è una sorta di ufficio mobile della Provincia che consente un contatto diretto con i cittadini, ad un anno dall’insediamento, con un risparmio di costi dovuto alla maggiore capienza per persone e materiali, tale da ospitare gli amministratori locali e i cittadini che vogliono incontrare la Provincia, per istanze, suggerimenti e anche critiche utili a rafforzare l’azione amministrativa.
Nella tappa di Banzi, il sindaco ha ringraziato l’Ente, oltre che per l’impegno sulla circonvallazione, per la disponibilità dimostrata, nell’ambito del confronto aperto sui Pois, nell’ impegnare in accordo con il comune 600 mila euro per permettere la costruzione di una palestra coperta, attesa dal 1985.
A Palazzo San Gervasio Lacorazza, accolto dal sindaco Federico Pagano , si è soffermato su temi molto avvertiti dalla comunità come quello dei rifiuti. Di fronte alle segnalazioni degli eccessivi aumenti dei costi di conferimento in discarica il Presidente, come ribadito in più occasioni, ha indicato la raccolta differenziata come indispensabile via d’uscita, assieme al completamento dell’impiantistica, oltre che come scelta di civiltà, in una provincia che ha ancora percentuali troppo basse (9 per cento). Al centro del confronto è stato inoltre il tema, anche questo molto sentito dai cittadini, del centro di accoglienza per immigrati, coinvolti nella raccolta stagionale dei pomodori, che quest’anno potrebbe non aprire i battenti. “Sulla questione - ha affermato il Presidente della Provincia – è necessario mantenere il confronto e individuare soluzioni all’emergenza e risposte strutturali, sulle quali l’assessore regionale alla Sanità Martorano, l’assessore provinciale alle Politiche Sociali Pesacane e il sindaco di Palazzo stanno lavorando. L’obiettivo deve essere quello di offrire sicurezza alla comunità e garantire agli immigrati servizi di qualità in un quadro di regole chiare e di una sostenibilità possibile. Credo che istituzioni, imprese, associazioni, protezione civile e territorio, inteso come area vasta, rappresentino gli ingredienti per una reale risposta strutturale al tema dell’integrazione”. Nel comune di Palazzo sono stati infine ricordati i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza della Sp 8 (350 mila euro), i lavori di pavimentazione stradale della ex Ss 168 (60 mila euro) e l’ampliamento del campo da tennis (30 mila euro).
Venerdì 06 Agosto 2010 06:44
“Dei 9.500.000,00 euro destinati alla circonvallazione Banzi - Palazzo San Gervasio – primo stralcio funzionale - non sarà spostato neanche un euro verso altri territori. Le economie rivenienti dal completamento dei lavori del primo stralcio funionale - il cui contratto sarà firmato dopo la pausa estiva – saranno reinvestiti nei prossimi anni su un’arteria che ha un’importanza strategica per le comunità dell’Alto Bradano. Le risorse provenienti dalle economie, però, potrebbero essere insufficienti al completamento dell’opera, quindi, eventualmente, potrebbe esserci bisogno di ulteriori risorse da individuare con il concorso di altre istituzioni. Nel mese di settembre, comunque, con l’assessore provinciale alla Viabilità Nicola Valluzzi sarà convocato un tavolo a cui parteciperanno i sindaci e gli amministratori dell’area, per fare il punto sulla viabilità dell’Alto- Bradano”.
È l’impegno assunto dal Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza a Banzi e Palazzo San Gervasio, visitati ieri pomeriggio durante il tour camper “Futuro in corso”. A tal proposito Nicola Vertone, sindaco di Banzi, ha annunciato che si attiverà presso la Regione Basilicata per recuperare risorse residue necessarie al completamento della strada.
Il camper “Futuro in corso”, in giro da più di un mese sul territorio, è una sorta di ufficio mobile della Provincia che consente un contatto diretto con i cittadini, ad un anno dall’insediamento, con un risparmio di costi dovuto alla maggiore capienza per persone e materiali, tale da ospitare gli amministratori locali e i cittadini che vogliono incontrare la Provincia, per istanze, suggerimenti e anche critiche utili a rafforzare l’azione amministrativa.
Nella tappa di Banzi, il sindaco ha ringraziato l’Ente, oltre che per l’impegno sulla circonvallazione, per la disponibilità dimostrata, nell’ambito del confronto aperto sui Pois, nell’ impegnare in accordo con il comune 600 mila euro per permettere la costruzione di una palestra coperta, attesa dal 1985.
A Palazzo San Gervasio Lacorazza, accolto dal sindaco Federico Pagano , si è soffermato su temi molto avvertiti dalla comunità come quello dei rifiuti. Di fronte alle segnalazioni degli eccessivi aumenti dei costi di conferimento in discarica il Presidente, come ribadito in più occasioni, ha indicato la raccolta differenziata come indispensabile via d’uscita, assieme al completamento dell’impiantistica, oltre che come scelta di civiltà, in una provincia che ha ancora percentuali troppo basse (9 per cento). Al centro del confronto è stato inoltre il tema, anche questo molto sentito dai cittadini, del centro di accoglienza per immigrati, coinvolti nella raccolta stagionale dei pomodori, che quest’anno potrebbe non aprire i battenti. “Sulla questione - ha affermato il Presidente della Provincia – è necessario mantenere il confronto e individuare soluzioni all’emergenza e risposte strutturali, sulle quali l’assessore regionale alla Sanità Martorano, l’assessore provinciale alle Politiche Sociali Pesacane e il sindaco di Palazzo stanno lavorando. L’obiettivo deve essere quello di offrire sicurezza alla comunità e garantire agli immigrati servizi di qualità in un quadro di regole chiare e di una sostenibilità possibile. Credo che istituzioni, imprese, associazioni, protezione civile e territorio, inteso come area vasta, rappresentino gli ingredienti per una reale risposta strutturale al tema dell’integrazione”. Nel comune di Palazzo sono stati infine ricordati i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza della Sp 8 (350 mila euro), i lavori di pavimentazione stradale della ex Ss 168 (60 mila euro) e l’ampliamento del campo da tennis (30 mila euro).
Accoglienza immigrati, interviene l’assessore Martorano
Scritto da Amministratore
Venerdì 06 Agosto 2010 06:46
“La Regione Basilicata ritiene che è ancora possibile l’attuazione dell’Accordo di Programma per l’accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati e che questa è la strada maestra per alleviare, quanto più possibile, i disagi delle persone coinvolte ed evitare tensioni. Dispiace constatare che sono rimasti vani i ripetuti inviti del Prefetto e la proposta di utilizzare i mezzi della Protezione Civile per l’ospitalità, il vitto e alloggio”. E’ quanto afferma l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano.
“La delibera di Giunta regionale per l’accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati, proposta dalla Regione – aggiunge l’assessore Martorano - a seguito di ripetuti incontri con il presidente della Commissione regionale per l’immigrazione, Pietro Simonetti, affronta il problema in maniera completa, prevedendo l’assegnazione all’Ambito territoriale Vulture – Alto Bradano di 190 mila euro per utilizzare una struttura alberghiera di Palazzo San Gervasio, per assicurare l’ospitalità a circa 60 lavoratori stagionali e l’adeguamento del Centro di accoglienza di Contrada Piani. Il Protocollo d’intesa per l’accoglienza dei lavoratori stagionali nell’area Alto Bradano e il regolamento interno dei Centri di accoglienza, allegati alla delibera della Giunta regionale e le modalità di prenotazione e reclutamento dei lavoratori, gestite dal Centro per l’impiego di Lavello, consentirebbero quindi di dar corso velocemente alle fasi operative, definendo le modalità di accesso alla struttura ed assicurerebbero una rete stabile e strutturata di collaborazione interistituzionale tra i vari soggetti pubblici e privati coinvolti. E’ un obbligo morale – conclude l’assessore alla Salute Martorano- mettere in campo tutte le attività di accoglienza possibili. La decisione del sindaco di Palazzo San Gervasio non aiuta a costruire un percorso condiviso con tutti i soggetti interessati, fortemente ricercato in questi mesi, a partire dai Comuni che sono gli enti più direttamente coinvolti da queste problematiche ed hanno la diretta titolarità della gestione del servizio di accoglienza”.
tratto da basilicatanet
Venerdì 06 Agosto 2010 06:46
“La Regione Basilicata ritiene che è ancora possibile l’attuazione dell’Accordo di Programma per l’accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati e che questa è la strada maestra per alleviare, quanto più possibile, i disagi delle persone coinvolte ed evitare tensioni. Dispiace constatare che sono rimasti vani i ripetuti inviti del Prefetto e la proposta di utilizzare i mezzi della Protezione Civile per l’ospitalità, il vitto e alloggio”. E’ quanto afferma l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano.
“La delibera di Giunta regionale per l’accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati, proposta dalla Regione – aggiunge l’assessore Martorano - a seguito di ripetuti incontri con il presidente della Commissione regionale per l’immigrazione, Pietro Simonetti, affronta il problema in maniera completa, prevedendo l’assegnazione all’Ambito territoriale Vulture – Alto Bradano di 190 mila euro per utilizzare una struttura alberghiera di Palazzo San Gervasio, per assicurare l’ospitalità a circa 60 lavoratori stagionali e l’adeguamento del Centro di accoglienza di Contrada Piani. Il Protocollo d’intesa per l’accoglienza dei lavoratori stagionali nell’area Alto Bradano e il regolamento interno dei Centri di accoglienza, allegati alla delibera della Giunta regionale e le modalità di prenotazione e reclutamento dei lavoratori, gestite dal Centro per l’impiego di Lavello, consentirebbero quindi di dar corso velocemente alle fasi operative, definendo le modalità di accesso alla struttura ed assicurerebbero una rete stabile e strutturata di collaborazione interistituzionale tra i vari soggetti pubblici e privati coinvolti. E’ un obbligo morale – conclude l’assessore alla Salute Martorano- mettere in campo tutte le attività di accoglienza possibili. La decisione del sindaco di Palazzo San Gervasio non aiuta a costruire un percorso condiviso con tutti i soggetti interessati, fortemente ricercato in questi mesi, a partire dai Comuni che sono gli enti più direttamente coinvolti da queste problematiche ed hanno la diretta titolarità della gestione del servizio di accoglienza”.
tratto da basilicatanet
giovedì 5 agosto 2010
Dopo il primo viaggio in Africa
Il mio primo viaggio in Africa è stato molto breve ma, grazie alle persone eccezionali che mi hanno ospitato e fatto da guida, è stato ricco di grandi emozioni e mi ha fatto riflettere molto.
Ho voluto condividerlo con voi, amici lettori, affinché mediante il mio racconto possiate come me conoscere meglio una realtà molto diversa dalla nostra, sebbene a poche ore di volo da noi.
Affinché come me possiate comprendere che spesso le nostre insoddisfazioni per le difficoltà di ogni giorno, per la “crisi” economica che stiamo vivendo, per le tante cose che non funzionano come vorremmo, possono essere superate pensando a chi davvero versa in condizioni di disagio e povertà estreme e tuttavia non si lamenta, anzi ha sempre il sorriso sulle labbra.
Ho voluto condividere con voi questa esperienza anche per coinvolgervi a partecipare alle iniziative che insieme ai miei compagni di viaggio stiamo intraprendendo a favore della popolazione della Guinea Bissau.
Ho condiviso con voi ogni giorno trascorso tra quella povera gente ed ora che il viaggio è terminato non ho vergogna a trasmettervi anche quali sono i miei sentimenti.
Dal mio rientro in Italia alcune cose sono cambiate per me. Considero superflue e senza senso molte cose che prima reputavo importanti. Cerco di vedere in ogni cosa l’essenziale, il “davvero importante”.
Conoscere quella povera gente, entrare nei loro villaggi senza alcuna pubblica infrastruttura, nelle loro capanne non ammobiliate e prive di servizi, entrare con loro nelle loro chiese spoglie e vederli pregare e cantare come se fossero le persone più felici di questa terra, entrare nelle loro aule scolastiche prive di pavimenti, di libri e quaderni e con i banchi di canna di bambù ed ammirare il loro impegno nel voler apprendere per migliorarsi ad ogni costo; constatare di persona la povertà più assoluta, quella che li muove ogni mattina, dal più piccolo al più grande, alla ricerca degli elementi indispensabili per la sopravvivenza, un frutto, una radice, un sorso d’acqua, scalzi e sporchi, nelle condizioni più misere, in assenza di un minimo di igiene … lascia un segno nell’anima.
Trovare nonostante tutto negli loro occhi e nei loro sorrisi la gioia di esistere e la voglia di vivere, di amarsi, di aiutarsi, osservarli gioire per una mia stretta di mano, per un abbraccio o una carezza, per uno sguardo scambiato anche solo da lontano, come se avessi portato loro chissà quale grande regalo, è stata per me una lezione di vita straordinaria ed indimenticabile.
Dal mio rientro a casa i miei sonni sono molto agitati, mi sveglio spesso con la sensazione di essere circondato da quei bambini che mi tendono le mani, da quegli occhi vispi che mi invitano a restare con loro a giocare o magari a fare lezione .
Alle primissime luci dell’alba mi pare di sentire il canto del musulmano e durante il giorno mi sembra di vederli ancora tutti attorno a me.
Sono passati ormai dei mesi ma non riesco ancora a togliermi dal collo l’umile collanina che Michaela, una bimba poverissima di nove anni, mi allacciò al collo in segno di amicizia dopo averla tolta dal suo .
Ora so cos’è quello che chiamano “mal d’Africa” !...
Tuttavia è una sensazione piacevolissima: non vedo l’ora di poter ritornare laggiù per tendere io le mie mani a loro, specialmente a quelli che ho conosciuto nei villaggi più sperduti all’interno della foresta tropicale; a quelli che le statistiche descrivono tra i più poveri della terra ma che sono, a mio avviso, i più ricchi perché non conoscendo il valore del denaro non ne avvertono il bisogno e vivono accontentandosi dei frutti della natura che li circonda; a quelli che si alzano presto e che percorrono tanta strada a piedi per procurarsi il cibo e l’acqua, che vivono aiutandosi ogni giorno come fratelli e che al tramonto accendono un fuoco davanti alla capanna e vi si siedono intorno per riscaldarsi dal freddo della notte, raccontandosi durante la frugale cena gli avvenimenti della giornata; a quelli che quando scende la sera dormono per terra su una stuoia nelle loro misere capanne di fango e di paglia, aspettando insieme ai loro bambini che sorga di nuovo il sole e potergli ancora sorridere come hanno fatto tantissimo con me in questo meraviglioso viaggio …
mercoledì 4 agosto 2010
Tra gli schiavi dei pomodori senza tetto né legge
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Scritto da Francesca Paci - www.lastampa.it
Martedì 03 Agosto 2010 08:04
Sebbene affrontata sempre come un'emergenza, l'alluvione agostana di braccianti stranieri investe da 20 anni questo Comune lucano di 4500 anime adagiato sulle alture del Vulture che continua a spopolarsi al ritmo di 50 addii ogni sei mesi. Nel 1999, orgogliosa d'aver dato i natali a Lina Wertmuller ma non al primo sciopero d'immigrati d'Europa, l'amministrazione destinò ai raccoglitori di pomodori, che fino ad allora avevano soggiornato davanti alla fontana del fico, il casale sequestrato a un clan della Sacra Corona Unita. Peccato che nei 15 mila metri quadri senza servizi igienici dove faticherebbero a pernottare in 250 se ne ammassino oltre mille. Chi sgozza l'agnello per il Ramadan, chi beve in barba al Corano, chi rivende a prezzo da strozzino le sigarette e chi è pronto a impugnare il coltello per comprarne una. In 11 anni la loro permanenza è costata ai cittadini 800 mila euro ed è ancora emergenza piena.
«Quel centro è un non luogo, una città ambulante, impossibile pensare all'integrazione di centinaia di persone che si fermano un mese e si spostano dietro alla maturazione di olive, angurie, arance», nota l'imprenditore agrario Domenico Cancellara. Gibril e i suoi amici, spiega, sono indispensabili specialmente quando piove: «Il pomodoro è il più deperibile dei frutti. Le macchine, che presto sostituiranno il lavoro umano, non funzionano se il campo è bagnato e l'unica alternativa è la raccolta a braccia». Riempiendo 10 cassoni da 30 quintali l'uno i braccianti possono ambire a 35 euro al giorno ma, pompando come presse, i maciste africani guadagnano anche quattro volte tanto. Basta chiamare «lavoro a progetto» l'ingaggio a cottimo, ufficialmente vietato, e il gioco è fatto con la soddisfazione di padrone e caporale.
Quanto ci vorrà prima che a Palazzo San Gervasio l'umiliazione degli sfruttati e il disagio degli sfruttatori loro malgrado si combinino alla maniera di Rosarno, come paventato dalla presidente del Comitato Shengen Margherita Boniver durante la visita al centro? Secondo Gervasio Ungolo, ex assessore ambientalista e proprietario del vivaio Verde Idea, il vaso è colmo: «Oltre ai mille immigrati del centro ce ne saranno altrettanti sparsi nelle masserie abbandonate, sgobbano per almeno 10 Comuni lucani, ma Palazzo San Gervasio è l'unico ad accoglierli». Passeggiando sotto il sole che gli ha cotto la pelle vagheggia la soluzione: «Il paese si spopola ed è pieno di case vuote, mettiamoci dentro i braccianti e, uscendo dalla logica del ghetto, vinceremo la paura». Sì, perché i palezzesi non sono affatto rilassati. D'accordo, il centro si trova 4 chilometri fuori dal centro ma è poca roba e, come diceva il lucano Beniamino Placido, il razzismo è inversamente proporzionale alla distanza.
«Sono tutti uomini, giovani, forti, io ho paura», confessa il falegname R. uscendo dal bazar del marocchino Yassin, alle spalle del Municipio. Passi per lo straniero che conosci: ma il resto è buio pesto. «Il tempo stringe e non sappiamo come sistemare questi ragazzi, quel posto non è degno», concede il vicesindaco Paolo Palumbo. Dei 190 mila euro stanziati quest'anno poco meno della metà sono stati assegnati a un'associazione privata che ha recuperato 17 case: «Possiamo sistemare 300 persone, per gli altri abbiamo bisogno d'un coinvolgimento maggiore della Regione».
Solo che da queste parti, dove la disoccupazione è al 12,5%, i soldi non ci sono. «L'unica soluzione è ammettere che quella struttura con sei bagni alla turca per mille persone è un'infamia e rinunciare», chiosa Luciana Forlino, volontaria della Caritas. Mancano 10 giorni alla raccolta: vincerà il fantasma di Rosarno o l'economia dell'emergenza farà saltare la miccia?
Scritto da Francesca Paci - www.lastampa.it
Martedì 03 Agosto 2010 08:04
Sebbene affrontata sempre come un'emergenza, l'alluvione agostana di braccianti stranieri investe da 20 anni questo Comune lucano di 4500 anime adagiato sulle alture del Vulture che continua a spopolarsi al ritmo di 50 addii ogni sei mesi. Nel 1999, orgogliosa d'aver dato i natali a Lina Wertmuller ma non al primo sciopero d'immigrati d'Europa, l'amministrazione destinò ai raccoglitori di pomodori, che fino ad allora avevano soggiornato davanti alla fontana del fico, il casale sequestrato a un clan della Sacra Corona Unita. Peccato che nei 15 mila metri quadri senza servizi igienici dove faticherebbero a pernottare in 250 se ne ammassino oltre mille. Chi sgozza l'agnello per il Ramadan, chi beve in barba al Corano, chi rivende a prezzo da strozzino le sigarette e chi è pronto a impugnare il coltello per comprarne una. In 11 anni la loro permanenza è costata ai cittadini 800 mila euro ed è ancora emergenza piena.
«Quel centro è un non luogo, una città ambulante, impossibile pensare all'integrazione di centinaia di persone che si fermano un mese e si spostano dietro alla maturazione di olive, angurie, arance», nota l'imprenditore agrario Domenico Cancellara. Gibril e i suoi amici, spiega, sono indispensabili specialmente quando piove: «Il pomodoro è il più deperibile dei frutti. Le macchine, che presto sostituiranno il lavoro umano, non funzionano se il campo è bagnato e l'unica alternativa è la raccolta a braccia». Riempiendo 10 cassoni da 30 quintali l'uno i braccianti possono ambire a 35 euro al giorno ma, pompando come presse, i maciste africani guadagnano anche quattro volte tanto. Basta chiamare «lavoro a progetto» l'ingaggio a cottimo, ufficialmente vietato, e il gioco è fatto con la soddisfazione di padrone e caporale.
Quanto ci vorrà prima che a Palazzo San Gervasio l'umiliazione degli sfruttati e il disagio degli sfruttatori loro malgrado si combinino alla maniera di Rosarno, come paventato dalla presidente del Comitato Shengen Margherita Boniver durante la visita al centro? Secondo Gervasio Ungolo, ex assessore ambientalista e proprietario del vivaio Verde Idea, il vaso è colmo: «Oltre ai mille immigrati del centro ce ne saranno altrettanti sparsi nelle masserie abbandonate, sgobbano per almeno 10 Comuni lucani, ma Palazzo San Gervasio è l'unico ad accoglierli». Passeggiando sotto il sole che gli ha cotto la pelle vagheggia la soluzione: «Il paese si spopola ed è pieno di case vuote, mettiamoci dentro i braccianti e, uscendo dalla logica del ghetto, vinceremo la paura». Sì, perché i palezzesi non sono affatto rilassati. D'accordo, il centro si trova 4 chilometri fuori dal centro ma è poca roba e, come diceva il lucano Beniamino Placido, il razzismo è inversamente proporzionale alla distanza.
«Sono tutti uomini, giovani, forti, io ho paura», confessa il falegname R. uscendo dal bazar del marocchino Yassin, alle spalle del Municipio. Passi per lo straniero che conosci: ma il resto è buio pesto. «Il tempo stringe e non sappiamo come sistemare questi ragazzi, quel posto non è degno», concede il vicesindaco Paolo Palumbo. Dei 190 mila euro stanziati quest'anno poco meno della metà sono stati assegnati a un'associazione privata che ha recuperato 17 case: «Possiamo sistemare 300 persone, per gli altri abbiamo bisogno d'un coinvolgimento maggiore della Regione».
Solo che da queste parti, dove la disoccupazione è al 12,5%, i soldi non ci sono. «L'unica soluzione è ammettere che quella struttura con sei bagni alla turca per mille persone è un'infamia e rinunciare», chiosa Luciana Forlino, volontaria della Caritas. Mancano 10 giorni alla raccolta: vincerà il fantasma di Rosarno o l'economia dell'emergenza farà saltare la miccia?
domenica 1 agosto 2010
Migranti stagionali, piccole Rosarno crescono
Scritto da Amministratore
Sabato 31 Luglio 2010 18:25
La chiamano ‘Grotta Paradiso‘. È il rudere malridotto di un casolare nell’agro lucano che negli ultimi mesi ha ospitato decine di braccianti africani del Burkina Faso. Ad agosto gli stagionali impiegati nei campi saranno più di un migliaio, ma nessuno è in grado di offrire loro una sistemazione dignitosa. E a qualcuno torna in mente Rosarno, la cittadina calabrese dove lo scorso gennaio scoppiò la rivolta dei migranti impegnati, in condizioni disumane, nelle campagne.
Siamo a Palazzo San Gervasio (provincia di Potenza), comune di quattromila anime dove ogni anno arrivano centinaia di africani, ma anche romeni e bulgari, per la raccolta dei pomodori.
“La situazione è preoccupante”, ha detto Ivano Strizzolo (Pd), vice presidente della commissione Schengen – Europol – Immigrazione, che un paio di settimane fa ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni locali per trovare una soluzione condivisa al problema.
“La visita della commissione non ha sbloccato la situazione”, spiega Bernardo Bruno dell’Osservatorio Migranti Basilicata, che denuncia: “Comune e Regione, ancora una volta, arriveranno impreparati all’appuntamento con i braccianti”.
E’ andato deserto anche il bando del Comune per l’affidamento della gestione del centro di accoglienza, unica alternativa ai rifugi di fortuna come ‘Grotta Paradiso’. A dirlo è il vice sindaco di Palazzo, Paolo Palumbo, che dichiara: “Il centro quest’anno non aprirà, non ci sono le condizioni igieniche e di sicurezza”. Anche i centomila euro che la Regione ha stanziato all’inizio di luglio per il recupero della struttura rimarranno inutilizzati. I braccianti cercheranno riparo nelle vecchie masserie abbandonate. “Ma a fine luglio”, spiega Palumbo, “sono già tutte piene”. La verità è che un piccolo comune non può accogliere da solo centinaia di persone. Ciò nonostante comuni limitrofi e imprenditori agricoli fanno orecchie da mercante.
Peraltro, nella stessa delibera con cui la Regione assegnava i fondi, si precisava che gli stagionali, per usufruire del centro, dovevano dimostrare di aver fatto domanda al centro per l’impiego di Lavello, a 24 chilometri da Palazzo San Gervasio. “Nessuno di loro percorrerà quel tragitto a piedi”, tuonano dall’Osservatorio Migranti. “È un’assurdità burocratica degna di chi non ha mai sviluppato un progetto concreto”.
Proprio nel centro di accoglienza, a febbraio, si erano accampati abusivamente i braccianti del Burkina Faso. Chiuso per ordinanza del sindaco, il centro è stato sgomberato dai carabinieri.
Come testimoniano i volontari dell’Osservatorio, i migranti in questione erano tutti regolari e molti di loro già con un contratto in mano. La denuncia che pende sulle loro teste è per violazione di ordinanza pubblica e occupazione aggravata di edificio pubblico. Se verranno giudicati colpevoli, rischiano l’espulsione. Ma per ora la vera condanna è quella di dover vivere in luoghi disumani come grotte e masserizie abbandonate.
In difesa dei malcapitati, il Centro di documentazione Michele Mancino insieme ad alcuni cittadini di Palazzo San Gervasio, ha presentato un esposto alla procura di Melfi, sostenendo che i braccianti hanno “agito in stato di necessità” e denunciando l’inadempienza di istituzioni e enti locali, causa di una vera e propria “riduzione in schiavitù”.
Intanto agosto è alle porte. I rifugi di fortuna come ‘Grotta Paradiso’ si riempiono di stagionali, regolari e non, che per qualche mese, per venti euro al giorno (caporali permettendo), vivranno in condizioni disumane. E l’incubo di Rosarno torna a fare paura.
tratto da ilfattoquotidiano
Sabato 31 Luglio 2010 18:25
La chiamano ‘Grotta Paradiso‘. È il rudere malridotto di un casolare nell’agro lucano che negli ultimi mesi ha ospitato decine di braccianti africani del Burkina Faso. Ad agosto gli stagionali impiegati nei campi saranno più di un migliaio, ma nessuno è in grado di offrire loro una sistemazione dignitosa. E a qualcuno torna in mente Rosarno, la cittadina calabrese dove lo scorso gennaio scoppiò la rivolta dei migranti impegnati, in condizioni disumane, nelle campagne.
Siamo a Palazzo San Gervasio (provincia di Potenza), comune di quattromila anime dove ogni anno arrivano centinaia di africani, ma anche romeni e bulgari, per la raccolta dei pomodori.
“La situazione è preoccupante”, ha detto Ivano Strizzolo (Pd), vice presidente della commissione Schengen – Europol – Immigrazione, che un paio di settimane fa ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni locali per trovare una soluzione condivisa al problema.
“La visita della commissione non ha sbloccato la situazione”, spiega Bernardo Bruno dell’Osservatorio Migranti Basilicata, che denuncia: “Comune e Regione, ancora una volta, arriveranno impreparati all’appuntamento con i braccianti”.
E’ andato deserto anche il bando del Comune per l’affidamento della gestione del centro di accoglienza, unica alternativa ai rifugi di fortuna come ‘Grotta Paradiso’. A dirlo è il vice sindaco di Palazzo, Paolo Palumbo, che dichiara: “Il centro quest’anno non aprirà, non ci sono le condizioni igieniche e di sicurezza”. Anche i centomila euro che la Regione ha stanziato all’inizio di luglio per il recupero della struttura rimarranno inutilizzati. I braccianti cercheranno riparo nelle vecchie masserie abbandonate. “Ma a fine luglio”, spiega Palumbo, “sono già tutte piene”. La verità è che un piccolo comune non può accogliere da solo centinaia di persone. Ciò nonostante comuni limitrofi e imprenditori agricoli fanno orecchie da mercante.
Peraltro, nella stessa delibera con cui la Regione assegnava i fondi, si precisava che gli stagionali, per usufruire del centro, dovevano dimostrare di aver fatto domanda al centro per l’impiego di Lavello, a 24 chilometri da Palazzo San Gervasio. “Nessuno di loro percorrerà quel tragitto a piedi”, tuonano dall’Osservatorio Migranti. “È un’assurdità burocratica degna di chi non ha mai sviluppato un progetto concreto”.
Proprio nel centro di accoglienza, a febbraio, si erano accampati abusivamente i braccianti del Burkina Faso. Chiuso per ordinanza del sindaco, il centro è stato sgomberato dai carabinieri.
Come testimoniano i volontari dell’Osservatorio, i migranti in questione erano tutti regolari e molti di loro già con un contratto in mano. La denuncia che pende sulle loro teste è per violazione di ordinanza pubblica e occupazione aggravata di edificio pubblico. Se verranno giudicati colpevoli, rischiano l’espulsione. Ma per ora la vera condanna è quella di dover vivere in luoghi disumani come grotte e masserizie abbandonate.
In difesa dei malcapitati, il Centro di documentazione Michele Mancino insieme ad alcuni cittadini di Palazzo San Gervasio, ha presentato un esposto alla procura di Melfi, sostenendo che i braccianti hanno “agito in stato di necessità” e denunciando l’inadempienza di istituzioni e enti locali, causa di una vera e propria “riduzione in schiavitù”.
Intanto agosto è alle porte. I rifugi di fortuna come ‘Grotta Paradiso’ si riempiono di stagionali, regolari e non, che per qualche mese, per venti euro al giorno (caporali permettendo), vivranno in condizioni disumane. E l’incubo di Rosarno torna a fare paura.
tratto da ilfattoquotidiano
Comitato Pro Festa San Rocco
Scritto da palazzosangervasio.net
Domenica 01 Agosto 2010 20:07
Si è costituito da pochi giorni il comitato pro festa in onore di San Rocco che si svolgerà a Palazzo San Gervasio il 15-16-17 agosto 2010.
I tempi sono molto ristretti e vorremmo ringraziare queste persone che hanno messo a disposizione di tutta la cittadinanza molto del loro tempo e vi invitiamo a collaborare alla buona riuscita della festa contribuendo economicamente, sempre nel limite delle possibilità!
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